Università: Manfredi (ministro), “di fronte all’emergenza è stata resiliente e vitale”. Ora “costruire insieme il futuro”

“L’Università è stata capace di rispondere all’emergenza da Covid-19 riuscendo a organizzarsi, in una settimana, per erogare la didattica a distanza con formule nuove e consentendo, sebbene con fatica e sacrificio, di continuare le lezioni, sostenere esami, laurearsi, in misura corrispondente agli anni precedenti. Addirittura, è stata molto positiva l’interazione tra docenti e studenti e si è registrata in alcuni casi una frequenza superiore alle lezioni rispetto a quando erano in presenza”. Lo ha detto oggi pomeriggio Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca, intervenendo al webinar “L’Università davanti alle sfide attuali e future: valori, prospettive, responsabilità”, promosso dall’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei. “La grande resilienza mostrata nell’emergenza – ha osservato il ministro – dimostra una grande vitalità della comunità universitaria, capace di accogliere il cambiamento rigenerandosi e utilizzando gli strumenti telematici non come fine ma come mezzo. E un segno di speranza è l’aumento delle iscrizioni nell’ultimo semestre. Come comunità universitaria non dobbiamo disperdere la fiducia che le famiglie e i ragazzi ripongono in noi, è una grande responsabilità rispondere alle aspettative della società ha su di noi per l’oggi e per il futuro”. Manfredi ha parlato del ruolo dell’Università anche all’esterno, per esempio, “aiutando la società a difendersi dalle spinte antiscientifiche che l’attraversano. Basti pensare a no vax, negazionisti, a chi non crede nei progressi della scienza. Potremmo definire queste spinte antiscientifiche una nuova forma di eversione”.
Da Manfredi anche un invito a “non perdere di vista i valori”, rendendo la “comunità universitaria più inclusiva”. Nella complessità attuale c’è anche la necessità di “un’integrazione della cultura”, di “fare rete” e di “non perdere la dimensione del sapere formativo e del sapere critico”, come pure è importante “la formazione continua”, quindi non destinata solo a studenti ma a tutta la forza lavoro: “Dare più formazione e più pensiero critico è una leva per il futuro”, ha sostenuto il ministro, che ha concluso: “Dobbiamo costruire una nuova speranza. Nel mondo post Covid la mancanza di prospettiva crea ansia. Dobbiamo contribuire a costruire obiettivi collettivi. Per offrire una prospettiva e costruire il futuro è importante la funzione dei valori della Chiesa, del dialogo”, in una collaborazione con Università e territorio.

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