Violenza su donne: Repubblica Dominicana commemora i 60 anni dell’uccisione delle sorelle Mirabal. Zorrilla (giornalista), “nel nostro Paese ancora tanti femminicidi, gravidanze e matrimoni precoci”

“Oggi è una giornata importante di speranza. Però non dobbiamo dimenticare che nel nostro Paese, la Repubblica Dominicana, a sessant’anni dall’uccisione delle sorelle Mirabal, ci sono ancora tanti, troppi femminicidi, gravidanze e unioni precoci, mancanza di diritti per le donne. Tutte le nostre Istituzioni sono chiamate a un importante lavoro”. Lo afferma al Sir Elizabeth Zorrilla, giornalista a di Radio El Seybo, particolarmente impegnata nel campo educativo e dei diritti umani, nel sessantesimo anniversario dell’assassinio delle sorelle Mirabal, eroine nazionali della Repubblica Dominicana. È nel loro ricordo che il 25 novembre, data della loro morte, è stato proclamato dall’Onu Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Da aprile a novembre, durante il periodo di restrizioni per il Covid, i femminicidi sono stati quaranta, sei di questi hanno riguardato minorenni. Più di 1.800, secondo la Cepal, le uccisioni nell’ultimo decennio.
Secondo una recente indagine, spiega Zorrilla, considerando i dati per stato civile, il 53,6% delle donne separate da un matrimonio legale o religioso lo ha fatto dopo aver subito violenze, nel 44% dei casi ciò è accaduto nei 12 mesi precedenti. Il 40,8% delle donne dai 15 anni in su che vive senza sovraffollamento in casa ha subito violenza nella propria vita, il 34,1% negli ultimi 12 mesi. Le percentuali salgono rispettivamente al 51,2% e al 49,0% per le donne che vivono in situazioni di sovraffollamento abitativo. In ogni caso, la violenza contro le donne, all’interno delle case, è un fenomeno diffuso e trasversale, senza grandi differenze legate a livelli di istruzione e reddito. Ancora, la Repubblica Dominicana è il primo Paese del continente per gravidanze di adolescenti e ancora il Codice civile consente che le adolescenti contraggano matrimonio con il permesso dei genitori, anche se il Parlamento sta lavorando per modificare tale disciplina. Secondo l’Unicef, nel 12% dei matrimoni la sposa ha meno di 15 anni; un dato che fa della Repubblica Dominicana uno dei Paesi al mondo con il più elevato numero di matrimoni precoci.
“C’è molta attesa per quanto dirà il presidente della Repubblica Luis Abinander (in carica dallo scorso agosto, ndr) a Salcedo, nella casa museo delle sorelle Mirabal – prosegue la giornalista -. Ha annunciato che verrà presentato in questa occasione un piano organico per la promozione della donna e dei suoi diritti nella società dominicana e per prevenire, affrontare e sanzionare i casi di femminicidio e di violenza”. Per Zorrilla, il lavoro da fare è ancora tanto: “Serve un cambio di paradigma, di mentalità, un lavoro a livello educativo, per sradicare la cultura machista dalla nostra società. Questo, però, è un momento importante, anche a livello di società civile, di organizzazioni sociali e non governative”.

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