Venezuela: ong FundaRedes, negli Stati di frontiera già oltre 1.300 omicidi nel 2020

Nel corso di una protesta simbolica per attirare l’attenzione della società venezuelana e di chi è al potere, l’ong FundaRedes ha scritto sulle sedie di un auditorium vuoto i nomi delle 1.329 vittime di omicidi, registrate negli Stati di confine del Paese durante i nove mesi trascorsi. dell’anno 2020.
Javier Tarazona, direttore generale di FundaRedes, accompagnato dal team di attivisti e difensori dell’organizzazione, ha assicurato che, con il numero di vittime di crimini al confine, l’auditorium dove si è svolta questa attività potrebbe essere riempito fino a cinque volte; inoltre, ha affermato che non si può stare in silenzio, di fronte alla crescente ondata di violenza che sta colpendo il Venezuela.
“Oggi presentiamo il rapporto ‘Curva de la Violencia’, che riferisce di 1.329 omicidi commessi in tre trimestri del 2020 negli Stati di Táchira, Zulia, Bolívar, Falcón, Apure e Amazonas. Cinque auditorium come questo sarebbero pieni, pieni di persone che oggi non sono più qui, che sono state assassinate in mezzo alle azioni violente di gruppi armati irregolari e organizzazioni di sicurezza nella totale impunità”, ha affermato Javier Tarazona.
In mezzo alle sedie con i nomi delle vittime, Tarazona ha spiegato che questo è il risultato della cultura della morte che viene imposta, secondo uno schema in cui lo Stato cerca di dire che si tratta di scontri armati, ma in realtà si tratta spesso di esecuzioni extragiudiziali.
“Questi spazi vuoti oggi sono solo un esempio di quante case hanno il dolore dell’assenza di un figlio, un marito, un padre, un fratello. Oggi facciamo fatica a credere che l’anno 2020, in mezzo alla pandemia, sia più violento dell’anno precedente, che in soli nove mesi sono già state superate le cifre degli omicidi per il 2019 e siano anche raddoppiate le sparizioni di persone”, ha ribadito Tarazona.

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