Immigrazione: mons. Russo (Cei), “no ad accoglienza solo come impegno materiale, sarebbe pericolosa riduzione”

“La pandemia ha precarizzato ancora di più la condizione di tanti migranti e di tanti italiani. Oggi più che mai sono necessarie risposte immediate che mettano al centro l’umanità che ci unisce”. Lo ha detto questa mattina a Roma mons. Stefano Russo, segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), durante la presentazione del XXIX rapporto sull’immigrazione curato dalla Caritas e dalla fondazione Migrantes, intitolato “Conoscere per comprendere”. Il segretario della Cei, che ha giudicato il rapporto come “non una raccolta dati ma una narrazione di storie”, ha citato nel suo messaggio l’enciclica “Fratelli tutti” nei passaggi dedicati all’immigrazione: “Non sarebbe possibile – ha aggiunto – realizzare un’efficace accoglienza dei migranti – né, tantomeno, la loro protezione, promozione e integrazione – se si curassero solo gli aspetti economici o lavorativi, ignorando le dimensioni antropologiche, sociali e relazionali. Né, ancora, si darebbe una risposta adeguata – vale a dire integrale – ai bisogni di ogni persona se si ricercasse esclusivamente una soluzione ai problemi abitativi o alimentari, senza prestare un’eguale attenzione agli aspetti culturali e religiosi, che costituiscono dimensioni essenziali nella vita di ogni persona. Qualsiasi concezione di accoglienza che la concepisse soltanto come impegno materiale sarebbe una pericolosa riduzione”.

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