Società: Unicef-Oms, “il dramma dei bambini nati morti riguarda anche i bambini ad alto reddito”. Pesa il livello d’istruzione della madre

“Quella dei bambini nati morti non è una sfida solo per i Paesi poveri”. È quanto sostiene il nuovo rapporto “A Neglected Tragedy: The Global Burden of Stillbirths” (“Una tragedia dimenticata: il peso globale dei bambini nati morti”) di Unicef, Oms, Gruppo della Banca mondiale e la Divisione per la popolazione dell’Undesa. Nel 2019, “39 Paesi ad alto reddito hanno avuto un numero di nati morti superiore rispetto alle morti neonatali (durante i primi 28 giorni di vita) e 15 Paesi hanno avuto un numero di nati morti superiore a rispetto alle morti infantili (meno di un anno di vita)”. E “il livello di istruzione della madre è uno dei maggiori fattori di disuguaglianza nei Paesi ad alto reddito”.
Sia nei Paesi a basso reddito sia in quelli ad alto reddito, “i tassi di bambini nati morti sono più alti nelle aree rurali che in quelle urbane. Lo status socioeconomico è anche legato alla maggiore incidenza di nati morti”. Ad esempio, in Nepal, “le donne delle caste minoritarie avevano tassi di bambini nati morti tra il 40% e il 60% superiori rispetto a quelli delle donne delle caste di classe superiore”.
Anche “le minoranze etniche nei Paesi ad alto reddito, in particolare, possono non avere accesso a un’assistenza sanitaria di qualità sufficiente”. Il rapporto cita che “nelle popolazioni Inuit in Canada, ad esempio, è stato osservato un tasso di bambini nati morti quasi tre volte superiore a quello del resto del Canada”, come pure “le donne afroamericane negli Stati Uniti d’America corrono un rischio quasi due volte superiore di vedere il loro bambino nato morto rispetto alle donne bianche”.
“Il Covid-19 ha scatenato una devastante crisi sanitaria derivata per donne, bambini e adolescenti a causa delle interruzioni dei servizi sanitari salvavita”, ha dichiarato Muhammad Ali Pate, direttore globale per la Salute, la nutrizione e la popolazione della Banca mondiale e direttore dello Strumento di finanziamento globale per donne, bambini e adolescenti. “Le donne in stato di gravidanza – ha aggiunto – hanno bisogno di un accesso continuativo a cure di qualità, per tutta la gravidanza e durante il parto. Stiamo sostenendo i Paesi nel rafforzare i loro sistemi sanitari per prevenire i casi di bambini nati morti e garantire che ogni donna in stato di gravidanza possa accedere a servizi sanitari di qualità”.

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