Coronavirus Covid-19: vescovi irlandesi, “incoraggiamo le persone a perseverare e a non perdersi d’animo”

“Ora che vengono messe in atto misure più restrittive, incoraggiamo le persone a perseverare e a non perdersi d’animo”. I vescovi dell’Irlanda, che nei giorni scorsi si sono virtualmente riuniti per la loro sessione plenaria, mandano un messaggio al popolo irlandese in cui esprimono vicinanza, incoraggiamento, gratitudine e invito alla “preghiera, in casa e in chiesa che può essere un enorme supporto nei momenti difficili”. Anche in Irlanda i contagi sono tornati a risalire e sono ai livelli dello scorso aprile e da mercoledì il governo ha reintrodotto le misure al “livello 3 di allerta”. Fiduciosi nelle autorità sanitarie pubbliche, i vescovi anticipano che nei prossimi giorni si confronteranno con le autorità civili “per garantire che il nostro popolo abbia accesso continuo al sostegno della messa e dei sacramenti”. Le celebrazioni infatti “non sono semplici raduni di persone, ma espressione profonda di chi siamo come Chiesa” e togliere questo “supporto spirituale può essere fonte di grande ansia e paura e può avere un impatto dannoso sulla salute e sul benessere generale” delle persone. Inoltre, si legge ancora nel messaggio, il 1° novembre alle 15 i vescovi e i sacerdoti irlandesi pregheranno per dedicare il mese di novembre al “ricordo dei morti e alla preghiera per i lutti” in particolare delle famiglie che, a causa delle restrizioni, “non sono state in grado di sperimentare i consueti supporti spirituali e comunitari che sono così parte della nostra tradizione irlandese”. E poi guardando ai mesi successivi, i vescovi incoraggiano “le comunità parrocchiali a esplorare in maniera creativa i modi in cui la speranza dell’Avvento e la gioia del Natale possano essere realizzate e celebrate in sicurezza”. Il messaggio si conclude sul tema della solidarietà: “La pandemia ha seriamente compromesso i mezzi di sussistenza di molte famiglie irlandesi. La difficile situazione dei poveri e dei senzatetto e le esigenze dei nostri anziani e vulnerabili” sono ulteriormente accresciute. “Sebbene ci troviamo di fronte a sfide difficili nella nostra vita e nella nostra terra, non dimentichiamo il bisogno di solidarietà con tutti i nostri fratelli e sorelle che soffrono in tutto il mondo”, aggiungono i vescovi, con un rimando alla figura del “buon samaritano” che Francesco usa nell’enciclica “Fratelli tutti”.

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