Irlanda: vescovi su fine vita, “sollievo dal dolore” nulla ha a che vedere con “l’eutanasia o il suicidio assistito”

“Cura alla fine della vita” è una dichiarazione pubblicata dai vescovi dell’Irlanda, che nei giorni scorsi si sono virtualmente riuniti per la loro sessione plenaria, a partire dal recente documento vaticano sul fine vita “Samaritanus Bonus”. Nel breve testo riprendono in sintesi alcuni cardini valoriali legati agli hospice, “diffusi in ogni angolo dell’Irlanda” che offrono “un tipo unico di assistenza alla fine della vita”, gestendo il dolore e “rimanendo vicino a persone” ormai incurabili; al valore delle relazioni in quella che è una “comunità di compassione e cura”; all’importanza della medicina palliativa, che aiuta “le persone a vivere il più pienamente possibile nel tempo che è loro lasciato, finché la morte non viene naturale”, un tempo in cui, per altro, “spesso le relazioni vengono curate, i problemi personali vengono risolti e le persone spesso entrano in una relazione più profonda con Dio”. Il “sollievo dal dolore” nulla ha a che vedere con “l’eutanasia o il suicidio assistito”, atti che pongono fine alla vita e quindi “sempre gravemente peccaminosi”. L’esperienza poi insegna che “Paesi, che hanno iniziato legalizzando il suicidio assistito su una base molto limitata, sono passati ad ampliare in modo significativo il campo di applicazione di tale legislazione”. Tanto più che “il suicidio assistito e l’eutanasia minano l’intera etica dell’assistenza sanitaria”.
Durante i lavori dell’assemblea plenaria, i vescovi però hanno anche parlato di “Giornata missionaria mondiale” (18 ottobre) e dell’appello lanciato dal “World Missions Ireland”, ente caritativo della Chiesa in Irlanda poiché “la pandemia di Covid-19 è stata devastante per i Paesi in via di sviluppo”, ma per altro verso sta minacciando “il lavoro dei missionari in tutto il mondo”, poiché sono “diminuite in modo significative” offerte e donazioni. Uno spazio dei lavori è stato anche dedicato al confronto con i responsabili del Consiglio nazionale per la salvaguardia dei bambini nella Chiesa cattolica in Irlanda e all’armonizzazione delle norme con il “vademecum” della Santa Sede per le procedure per la gestione delle accuse di abusi.

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