Ambiente: Ruffini (DpC), “occuparsi del pianeta, tra radici e futuro”. Letta (Civita), “serve concretezza economica e industriale”

L’idrogeno è l’Internet dell’energia: è uno degli slogan risuonati ieri sera al Palazzo del Vicariato Maffei Marescotti a Roma, durante il convegno promosso da Fondazione Centesimus Annus e Snam su “La sostenibilità ambientale per una società inclusiva nel post pandemia. Una sfida globale per superare le disuguaglianze”. La metafora che accosta il settore energetico con quello delle comunicazioni è stata di stimolo per l’intervento del prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini. “L’ecologia integrale è importante perché pone al centro la dignità delle persone, il rapporto tra Creatore e creato”, ha affermato Ruffini, riprendendo alcuni concetti chiave dell’enciclica di papa Francesco “Laudato si’”, proprio nei giorni della diffusione del nuovo documento “Fratres Omnes”, che ancora una volta pone al centro i temi sociali e l’attenzione all’uomo nella comunità. “Siamo dunque chiamati a occuparci di tutto ciò che riguarda il pianeta, dall’economia all’energia, perché riguarda noi, le nostre radici, i nostri figli”, ha chiosato Ruffini. Le conclusioni del convegno sono state affidate a Gianni Letta, presidente dell’associazione Civita, che unisce imprese ed enti di ricerca per la promozione del patrimonio culturale. Nella sua riflessione, Letta ha sottolineato la “grande levatura spirituale” del dibattito, che non ha dimenticato la “concretezza economica e industriale” del tema affrontato.

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