Padre Olinto Marella: card. Zuppi (delegato pontificio), “ci insegna a non abituarci al male e a cercare risposte concrete per tutti”. Il 6 settembre giorno della sua memoria

(Foto: Minnicelli-Bragaglia)

“Padre Marella si legò ai poveri e affrancò tanti ragazzi dalla schiavitù della povertà e della fame, sorelle della pandemia della guerra e che è inutile e impossibile distinguere tra loro”. Lo ha detto il cardinale arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, nell’omelia della messa di beatificazione di padre Olinto Marella, celebrata ieri in piazza Maggiore davanti a 1.500 persone. “Voleva che nessuno rimanesse nell’inferno dell’abbandono e della disperazione e ai tanti orfani non donava soltanto un tetto, ma una famiglia e un futuro. Sono nostri e la sua paternità ci invita ad adottare chi è senza protezione. A noi, che in questi tempi ci confrontiamo con la pandemia e con le tante sofferenze fisiche e psichiche che provoca, Padre Marella insegna a non abituarci mai al male e a cercare risposte concrete e per tutti”, l’esortazione di Zuppi, delegato pontificio per la cerimonia di beatificazione.

(Foto: Minnicelli-Bragaglia)

All’inizio della cerimonia, mons. Stefano Ottani, vicario generale per la sinodalità, ha ricordato “la particolare grazia della beatificazione di padre Marella, che a Bologna ha testimoniato la totale dedizione al Vangelo”. Il delegato pontificio ha quindi letto della lettera apostolica di beatificazione giunta dalla Santa Sede e firmata da Papa Francesco, nella quale si dà facoltà affinché padre Marella “sia d’ora in poi chiamato con il nome di Beato e che possa ogni anno essere celebrato il 6 di settembre”, giorno della sua morte. Il ringraziamento al Santo Padre, dopo lo svelamento dell’immagine del nuovo Beato, è stato letto da mons. Ottani. “La Chiesa che è in Bologna – ha affermato – unitamente ai tanti devoti del nuovo Beato, è grata e riconoscente a Papa Francesco e a Dio” per l’avvenuta beatificazione.

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