Maltempo: Coldiretti, oltre 300 milioni di danni ad agricoltura e allevamento

Centinaia di pecore e capre travolte dalla furia delle acque e affogate, raccolti di castagne distrutti, serre divelte, verdure e ortaggi sepolti dal fango, alveari devastati dalla tempesta, mucche bloccate in alpeggio, frutteti e coltivazioni distrutti, cascine isolate, campi di riso in raccolta allagati, frane nei terreni, strade rurali interrotte e ponti impraticabili. È quanto emerge dal bilancio tracciato dalla Coldiretti sugli effetti dell’ondata di maltempo che ha colpito duramente le campagne del nord Italia in Val d’Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia facendo esondare fiumi con frane e smottamenti diffusi con oltre 300 milioni di danni all’agricoltura e all’allevamento fra strutture, macchinari, produzioni e animali.
La perturbazione si è abbattuta sulle Regioni più fragili della penisola con Piemonte e Liguria che hanno ben il 100% dei Comuni con parte del territorio a rischio idrogeologico secondo l’analisi Coldiretti su dati Ispra, che evidenzia la percentuale di rischio più alta a livello nazionale con 7.275 Comuni complessivamente a rischio, il 91,3% del totale. Sale dunque il conto dei danni di un inizio autunno 2020 segnato da tempeste praticamente raddoppiate (+92%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“Siamo di fronte – conclude la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione”. A questo si aggiunge il fatto che “il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%)”. Per questo “l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne”.

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