Informazione: Chiesa Bologna e Habibi, al via il progetto di un “Osservatorio sul Medio Oriente” aperto a giornalisti. Ad Amman il primo corso in presenza

Gerusalemme (Foto Sir)

Un “Osservatorio sul Medio Oriente”: è questo il progetto proposto da Habibi, ong fondata nel 2013 dal sacerdote toscano don Mario Cornioli, operante ad Amman in seno al Patriarcato latino di Gerusalemme, e da don Andres Bergamini, sacerdote dell’arcidiocesi di Bologna, entrambi con lunga esperienza in Medio Oriente. Lo scopo del progetto, si legge in un comunicato, è “promuovere percorsi di incontri, formazione, specializzazione e approfondimento, rivolto alle giornaliste, ai giornalisti e agli operatori dell’informazione in senso ampio, che hanno interesse a comprendere meglio la realtà di questa complessa e umanamente poco conosciuta area del mondo nelle sue dinamiche sociali e religiose”. L’Osservatorio, patrocinato e finanziato dall’associazione stessa e dalla Chiesa di Bologna, “vuole ridurre lo scarto tra il grande impegno caritatevole cristiano e laico e le scarse energie spese per una maggiore consapevolezza culturale e informativa sia in Italia (per poca sensibilità e abitudine) che in Medio Oriente (per la mancanza di mezzi e persone professionalmente formate e dedicate a questo servizio)”. L’Osservatorio sarà composto da un Direttivo stabile, affiancato da giornalisti e operatori della comunicazione che parteciperanno al progetto. Previsto anche un gruppo di lavoro che avvii alcuni progetti-guida, in primo luogo sul terreno della formazione di professionalità locali e di esperti italiani della comunicazione mediorientale per far crescere conoscenza, consapevolezza e carità nella società italiana, nelle diocesi e a servizio della Chiesa in Medio Oriente, senza alcun limite preconcetto all’incontro con tutti gli abitanti di quei paesi. L’esperienza delle comunità cristiane in quelle terre è un punto di partenza nella lettura e nel racconto della realtà. I risultati previsti dall’Osservatorio, oltre alla formazione sul campo e all’incontro, prevedono una presenza online, con un sito web, un’attività sui social, una produzione di podcast, articoli e video fondati sull’esperienza vissuta, sulle storie, sul racconto reale di ciò che sta succedendo e su coloro che vivono in Medio Oriente. Una produzione a disposizione anche dei media locali e italiani che ne faranno richiesta per sensibilizzare a queste tematiche. Il primo step del progetto sarà un periodo intensivo di formazione, riservato a un gruppo ristretto di giornalisti e professionisti dell’informazione che si terrà dal 19 luglio al 2 agosto 2025, ad Amman. Da settembre 2025 a luglio 2026, il percorso proseguirà con un incontro online periodico (probabilmente mensile), finalizzato ad aggiornamenti, confronto e condivisione dei servizi (articoli, video-reportage, materiali multimediali) prodotti sulle tematiche affrontate durante il periodo residenziale ad Amman e/o aggiornati con la rete di contatti costruita. Queste le modalità di candidatura: i direttori di testata interessati sono invitati a manifestare il proprio interesse entro venerdì 13 giugno, inviando un breve profilo professionale del giornalista proposto (dipendente o collaboratore della testata) e una lettera motivazionale al coordinatore editoriale dell’Osservatorio Medio Oriente, Filippo Landi (all’indirizzo: filippolandi@yahoo.it), che valuterà la congruità con i fini del progetto stesso e le disponibilità logistiche complessive dell’Osservatorio.

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa