Anziani: Assisi, al via oggi il I Congresso di Auser Rete nazionale. Pantaleo, “invecchiamento popolazione spinga a un profondo ripensamento sul futuro”

Si è aperto ad Assisi oggi, mercoledì 11 giugno, il primo Congresso di Auser Rete nazionale dal titolo “Comunità, giustizia sociale, passione”. Una scelta non casuale di celebrare il Congresso nella città della pace, della fratellanza e dell’amore tra i popoli. L’appuntamento di Assisi di Auser associazione per l’invecchiamento attivo costituita 36 anni fa dalla Cgil e dallo Spi Cgil per dare ruolo e valore agli anziani del nostro paese, giunge dopo un lungo percorso congressuale intenso e molto partecipato che ha interessato tutte le strutture, segnato da una discussione sulle tante problematiche che bisogna affrontare per essere una realtà radicata nei territori e rispondere sempre più ai bisogni delle persone.
L’Auser conta oggi oltre 260.000 soci, più di 30 mila volontari e 1.685 sedi tra strutture ed affiliate, è un’unica grande rete nazionale di associazioni Auser di volontariato e di promozione sociale.
“Vogliamo essere un attore sociale che con le sue azioni solidali pratica la sussidiarietà partendo sempre dai bisogni delle persone e delle comunità – ha evidenziato il presidente nazionale dell’Auser Domenico Pantaleo, nella relazione introduttiva -. Intendiamo aprire spazi di vita umana per gli ultimi ridando loro voce e inclusione in una società in cui prendersi cura delle persone viene ritenuto un fatto di debolezza”. “La rete – ha proseguito – si caratterizza non come uno strumento semplicemente organizzativo ma come una infrastruttura sociale e politica in grado di pensare e agire per il bene collettivo. Siamo convinti che senza una rinnovata visione sociale saremmo destinati alla irrilevanza perché la solidarietà ha sempre bisogno di una azione costante per garantire a ogni persona diritti sociali, civili e umani senza dei quali perde di senso. Non bastano le tante buone pratiche sui territori, il fare deve contribuire a rimuovere le cause che determinano sofferenze, emarginazioni e iniquità”.
Tanti i temi introdotti dal presidente Pantaleo all’avvio dei lavori congressuali, primo fra tutti il progressivo invecchiamento della popolazione e i processi demografici che stanno mutando lo scenario sociale mettendo in discussione le certezze del passato.
“Nei prossimi 10 anni la percentuale dei 65enni aumenterà di circa il 18% con poche differenze tra grandi centri e aree interne fino a raggiungere un terzo della popolazione. Nella stessa decade la quota di under 15 dovrebbe ridursi del 18,5% nel mezzogiorno e del 13,5% nel nord. Aggiungiamo che 8,8 milioni di persone, in maggioranza anziani e principalmente donne, vivono da soli. Il progressivo invecchiamento della popolazione, e nel contempo meno nascite, dovrebbe spingere verso un profondo ripensamento sul futuro del nostro Paese altrimenti rischiamo un inesorabile declino”.

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