L’arcivescovo Franz Lackner, presidente della Conferenza episcopale austriaca (Öbk), ha espresso il suo shock per il massacro in una scuola di Graz. Come ex vescovo ausiliare di Graz-Seckau e cittadino della Stiria, è rimasto profondamente turbato e senza parole per questo atto: “Impotenza e dolore si stanno diffondendo – ha dichiarato mons. Lackner, in un comunicato –; si vorrebbe rimanere in silenzio, mancano le parole, eppure non ci deve essere silenzio”. “Questi orribili eventi hanno lasciato una profonda ferita, soprattutto nelle famiglie colpite, nei parenti e nella comunità scolastica”. “La mia più profonda solidarietà e le mie preghiere vanno a tutti coloro che sono stati colpiti da questo terribile atto; a tutti coloro che ora piangono i loro cari; a tutti coloro che sono stati portati via da questa vita troppo presto”, ha detto l’arcivescovo, aggiungendo: “Preghiamo insieme per loro Dio, il Consolatore misericordioso, e preghiamo anche per coloro che ora sono altruisticamente presenti per gli altri in questi momenti terribili, tenendo loro la mano”. Il card. Christoph Schönborn, arcivescovo emerito di Vienna, ha espresso la sua profonda tristezza per la strage di Graz: “Come si possono trovare le parole appropriate alla luce dell’insensato omicidio dei giovani e del loro insegnante a Graz?”, ha chiesto il cardinale sui suoi account social. Al di sopra di tutto lo shock, il dolore e l’ansia, c’è la grande domanda: “Perché? Probabilmente non esiste una risposta soddisfacente a questa domanda”. I suoi pensieri e le sue preghiere sono innanzitutto rivolti alle vittime e ai loro genitori, familiari e amici, “soprattutto a coloro che continuano a temere per i propri figli”, ha detto Schönborn, aggiungendo: “La preghiera ci aiuta a unirci e a prenderci cura gli uni degli altri. Il male e la morte non avranno l’ultima parola”. Il vescovo di Innsbruck, mons. Hermann Glettler, delegato per la famiglia della Öbk, ha espresso la sua profonda tristezza per un atto che ha sconvolto tutta l’Austria: “Le vite dei giovani sono state strappate dalle loro mani, le famiglie e un’intera comunità scolastica sono profondamente scosse e ferite”. Mons. Glettler pensa in particolare ai parenti delle vittime e a tutti i feriti. “Vorrei condividere le loro lacrime in questa situazione e pregare per il conforto di Dio”, ha detto il vescovo. “I giovani hanno bisogno del nostro fiducioso sostegno ora e in futuro”.