Udienza generale: in piazza anche 32 bambini da Kharkiv, “portiamo nel cuore di Roma il dolore della guerra”. Manca all’appello la piccola Maria, morta in un attacco

I 32 ragazzi e ragazze di Kharkiv (Foto suor Olexia)

In piazza San Pietro, a seguire oggi l’udienza generale di Papa Leone XIV, ci sono anche 32 ragazzi e ragazze della martoriata città di Kharkiv. Con loro, ci sono anche cinque accompagnatori e don Paolo Pizzuti, parroco della chiesa di San Giuseppe da Copertino che li accoglie in questi giorni a Roma. Manca invece all’appello la piccola Maria, una bimba di 12 anni morta il 25 maggio di un anno fa, insieme alla mamma Iryna, a seguito di un bombardamento russo all’ipermercato di Kharkiv. Doveva partecipare anche lei a questo viaggio in Italia. “Portiamo nel cuore della Chiesa a Roma la realtà di guerra che viviamo ogni giorno nei nostri cuori e nelle nostre menti. Porteremo anche la piccola Maria, morta un anno fa, che doveva venire con noi”, racconta al Sir suor Olexia Pohranychna, religiosa della Congregazione delle suore greco-cattoliche di San Giuseppe, che accompagna il gruppo. E aggiunge: “Con la nostra presenza vorremmo anche ringraziare Papa Leone per la preghiera e per l’aiuto a sostegno del popolo ucraino”.
Il gruppo ripartirà da Roma venerdì 13 giugno e farà tappa prima a Como ospite di “Frontiere di pace” e poi dal 27 giugno al 5 luglio a Brescia, esattamente a Ponte di Legno, con “Amici in cordata nel mondo”. Entrambe le associazioni sono andate più volte a Kharkiv, organizzando convogli di aiuti umanitari. “Sono bambini che convivono ormai da tempo con gli effetti drammatici della guerra nella vita di tutti i giorni. Le esplosioni sono continue. E quando gli attacchi finisco, ringraziano Dio per essere ancora vivi. Ma la paura rimane. C’è sempre”, spiega la religiosa. “Sono tutti stanchi di questa guerra che purtroppo ha portato via tanti loro familiari. Alcuni di loro sono morti. Altri sono ancora sul fronte a combattere. Altri ancora si trovano nelle prigioni russe. In città, si cominciano a vedere persone senza gambe o senza mani o con le protesi. Conoscevamo questa realtà dei mutilati di guerra dai libri di storia. Mai pensavamo di poterli vedere con i nostri occhi oggi. Tutto questo è molto triste. La guerra ha tolto a questi ragazzi il tempo della loro giovinezza. Avere un po’ di tranquillità è quello di cui hanno più bisogno. Questo tempo di vacanze in Italia è quindi un tempo benedetto da Dio”. Suor Olexia ringrazia “il popolo italiano. Il vostro aiuto e la vostra presenza – dice – sono un grande sostegno. Se siamo qui oggi in Italia è solo grazie a questa straordinaria generosità che ha sostenuto tutto il costo del viaggio e aperto case, animato programmi e organizzato visite. Un mese di riposo ma anche di tranquillità e di pace. Grazie!”.

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