“La cosa più importante per un atleta è perdere”. A dirlo è stata Novella Calligaris, campionessa olimpica di nuoto e giornalista, intervenuta oggi durante la presentazione del Giubileo dello sport in Vaticano. “Perdendo, uno dimostra veramente chi è e che sa risollevarsi. Capisce meglio quale è il suo obiettivo, dove ha sbagliato e riconosce quando gli errori dipendono da lui e non da altri”, ha spiegato. Per questo l’ex atleta ha ringraziato pubblicamente il Vaticano per l’organizzazione del convegno internazionale “Lo slancio della speranza”, in programma per il 14 giugno in occasione dell’evento giubilare, durante il quale sarà possibile ascoltare testimonianze di vita che hanno fatto propri i valori dello sport. “Ogni atleta ha una storia da raccontare”, ha ribadito Calligaris, spiegando l’importanza di dare spazio al vissuto di ciascuno. “Il risultato di ogni singolo atleta è scritto, è un fatto, non ha bisogno che di commenti, se non di complimenti. Ciò che è interessante sono le motivazioni, le cadute, le risalite e ciò che ciascuno ha imparato”. Perché lo sport, per la nuotatrice, “è una scuola di vita, un’arte”. “Dovremmo recuperarne la cultura, tonare a guardarlo come lo guardavano gli antichi greci, che durante le Olimpiadi lo affiancavano alla poesia, alla danza e al canto”, ha affermato. È quella dello sport un’esperienza, che “da delle regole, insegna il rispetto, a stare insieme, ad accettare l’altro, a perdere, a vincere, ma non a stravincere: questo è ciò che secondo me ha in comune anche con la fede”. Lo testimoniano campioni di speranza come Ambra Sabatini, “capace di vincere sul campo e nella vita, aiutata a rinascere da don Adorno Della Monaca, parroco di Porto Ercole”, ha concluso l’ex atleta.