“Non è scontato che noi vogliamo guarire dalle nostre malattie, a volte preferiamo restare fermi per non assumerci responsabilità”. A denunciarlo è stato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi in piazza San Pietro, dedicata alla figura di Bartimeo, che nell’episodio evangelico “non vuole solo tornare a vedere, vuole ritrovare anche la sua dignità!”. “Per guardare in alto, occorre rialzare la testa”, la ricetta di Leone XIV: “A volte le persone sono bloccate perché la vita le ha umiliate e desiderano solo ritrovare il proprio valore”. “Ciò che salva Bartimeo, e ciascuno di noi, è la fede”, ha garantito il Pontefice: “Gesù ci guarisce perché possiamo diventare liberi. Egli non invita Bartimeo a seguirlo, ma gli dice di andare, di rimettersi in cammino. Marco però conclude il racconto riferendo che Bartimeo prese a seguire Gesù: ha scelto liberamente di seguire colui che è la Via!”. “Portiamo con fiducia davanti a Gesù le nostre malattie, e anche quelle dei nostri cari, portiamo il dolore di quanti si sentono persi e senza via d’uscita”, l’appello finale: “Gridiamo anche per loro, e siamo certi che il Signore ci ascolterà e si fermerà”.