Scozia: messaggio dei vescovi, agire contro i nuovi tentativi di legalizzare il suicidio assistito. “Curare le persone, non ucciderle”

La Conferenza episcopale scozzese ha chiesto ai fedeli e alle associazioni cattoliche, con un messaggio inviato a ogni parrocchia, di fare azione di lobby sui parlamentari di Edimburgo perché fermino i nuovi tentativi di legalizzare il suicidio assistito. Il parlamentare scozzese Liam McArthur proporrà infatti, nei prossimi mesi, una nuova legislazione che punta a introdurre il diritto alla morte assistita per adulti malati terminali. L’ultimo tentativo di legalizzare il suicidio assistito in Scozia era stato fatto nel 2015, ma era stato respinto dal parlamento con 82 voti contro 36. “La comunità cattolica ha svolto un ruolo chiave nel fermare il tentativo di legalizzare il suicidio assistito nel 2010 e nel 2015”, ha dichiarato Anthony Horan, parliamentary officer (Conferenza episcopale). “Dobbiamo intervenire di nuovo. Aiutateci a fermare la ‘morte per ricetta’ in Scozia e a ottenere, invece, migliori cure palliative. Dovremmo curare le persone, non ucciderle”. Nel loro messaggio ai fedeli i vescovi cattolici scozzesi sottolineano come il suicidio assistito fornisca un’alternativa veloce e meno costosa a cure palliative adeguate, come indebolisca la dignità umana e faccia sempre più spesso valutare la vita sulla base di efficienza e utilità. I vescovi spiegano anche che la nuova legislazione potrebbe mettere sotto pressione adulti vulnerabili, anziani e portatori di handicap, che potrebbero decidere di morire per paura di diventare un peso per gli altri.

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