Funerali giovane musicista ucciso a Napoli: mons. Battaglia, “se qualcuno un tempo ha detto ‘fuggite’, io vi dico: restate! E operate una rivoluzione di giustizia e di onestà!”

(Foto: ANSA/SIR)

“Fratello e figlio mio, prega per questa tua città ferita, per questa nostra amata Napoli che come una madre negligente non ha saputo custodirti e difenderti. Prega per lei e rendi inquiete le notti di chi, anche come me, in vari ambiti, livelli e ruoli, occupa posti di responsabilità. Che la tua dolce musica divenga per tutti noi uno squillo potente capace di destare i nostri cuori assopiti e di restituirci al nostro compito più urgente: disarmare Napoli, educare Napoli, amare Napoli!”. Lo ha detto, ieri pomeriggio, l’arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, ai funerali del giovane Giovanbattista Cutolo, detto Gigiò, ucciso da un ragazzo.
Dopo aver chiesto a Gigiò di pregare e dare la forza ai suoi familiari, madre, padre e sorella, il presule ha invitato ad “amare Napoli! Volere il bene di Napoli, realizzare il sogno di Dio per questa città! Donare il proprio tempo, condividere cuore ed energie, passione ed entusiasmo affinché le pistole si trasformino in posti di lavoro, i coltelli in luoghi educativi, i pugni in mani tese, gli insulti in melodie, concerti, arte, vita!”. L’arcivescovo ha avvertito: “Fratelli, sorelle, giovani, questo può avvenire! Grazie al nostro impegno, grazie alla nostra fiducia nel Vangelo e nei tanti come Giogiò, che affidandosi al suo messaggio di liberazione e di speranza, hanno seminato bellezza!”.
Poi il forte appello: “Per questo se qualcuno un tempo ha detto ‘fuggite’, e qualcun altro oggi dice ‘scappate’, io vi dico: restate! Restate! E operate una rivoluzione di giustizia e di onestà! Restate e seminate tra le pietre aride dell’egoismo e della malavita il seme della solidarietà, il fiore della fraternità, la quercia della giustizia!”.
Mons. Battaglia si è detto “certo che questo non è un sogno o l’invito utopistico di un vescovo: questo è e sarà grazie a noi, grazie a Giogiò, grazie ai giovani onesti e sani di questa città il futuro che il Signore sta preparando per Napoli! Un futuro in cui nessuno sarà lasciato indietro, in cui ogni figlio di Napoli sarà figlio di tutti e per tutti sorgerà un sole nuovo, un’alba nuova, una nuova primavera di Speranza!”. E ha concluso: “Ciao Giogiò: non so come, non so quando, non so dove: ma so che noi ci incontreremo, ci vedremo, ci abbracceremo… Perché l’amore è più forte della morte. E chi ama non muore”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori