Giuseppe Toniolo: mons. Sorrentino (Assisi), pensava ad una società in cui “gli ’ultimi’ fossero messi al centro di ogni politica sociale ed economica”

(Foto: diocesi di Assisi)

“Il libro, che stasera presentiamo, non è solo una illustrazione a 360 gradi del pensiero del Toniolo da leggere e poi riporre sullo scaffale, questo volume potrà costituire uno strumento di lavoro da tenere presente anche per i mesi e gli anni futuri per una maggiore conoscenza del pensiero del Toniolo e soprattutto per affrontare, alla luce del pensiero sociale cattolico, i tanti problemi che oggi sono sul tappeto”. Lo ha affermato Romano Molesti, presidente della Fondazione studi tonioliani che, insieme alla Fondazione Opera Giuseppe Toniolo e altri enti, nel pomeriggio di ieri a Pisa, ha organizzato una giornata di approfondimento e conoscenza del pensiero dell’economista cattolico “A dieci anni dalla beatificazione di Giuseppe Toniolo”, partendo dal libro scritto dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, mons. Domenico Sorrentino, dal titolo “Economia umana. La lezione e la profezia di Giuseppe Toniolo: una rilettura sistematica” (Ed. Vita e Pensiero). “Tutta l’opera del Toniolo – ha spiegato Molesti – fa riferimento all’assioma che non è un buon economista chi è soltanto un economista. L’etica in nessun caso, può essere espunta dal comportamento economico. Da considerare pure quelle parti che riguardano l’impresa e la partecipazione operaia. Particolarmente illuminanti sono quelle pagine in cui l’autore, trattando del credito e della finanza, mette in evidenza gli inconvenienti che possono derivare dal dominio incontrollato di un’economia finanziaria. Il concetto cristiano di democrazia e la trattazione del cooperativismo sono altre parti del pensiero del Toniolo efficacemente illustrate nel volume. Temi, questi, cui abbiamo accennato, che potranno essere trattati ogni anno dando la precedenza a quelli che presentano maggiore urgenza”. Durante i lavori, aperti con i saluti dell’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto e di Andrea Maestrelli, presidente dell’Opera Giuseppe Toniolo, a portare il proprio contributo alla riflessone sono stati anche Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Azione Cattolica italiana, l’economista Luigino Bruni, Antonella Occhino, preside della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Giovanni Padroni, già ordinario di Organizzazione aziendale dell’Ateneo pisano, Benedetto Delle Site, presidente nazionale del Movimento Giovani dell’Ucid, e l’economista Stefano Zamagni. Nel suo intervento, mons. Sorrentino mettendo in evidenza i tre cardini (principio di correlazione umanistica, principio di correlazione solidaristica, principio di correlazione etica) che rappresentano “l’ottimo tonioliano” ha sottolineato che la sua grande sfida fu quella di aver ridisegnato “un ideale di società, di cultura e di economia che avesse, come suo ultimo risultato, una società fraterna, in cui l’economia fosse a servizio della persona umana, il capitale fosse ‘seguace alleato’ e non despota del lavoro e dell’impresa, e gli ‘ultimi’ fossero messi al centro di ogni politica sociale ed economica, e non ridotti ai margini dell’organismo sociale”.

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