Agenzia europea dell’ambiente: acque di balneazione, diminuiscono i rischi per la salute

“La quota di acque di balneazione con scarsa qualità dell’acqua è diminuita nell’ultimo decennio ed è rimasta stabile dal 2015. Nel 2022, le acque di balneazione con scarsa qualità dell’acqua costituivano solo l’1,5% di tutte le acque di balneazione”. Lo si legge nell’indagine diffusa oggi dall’Agenzia europea dell’ambiente. “Ciò dimostra che il rischio per la salute derivante dal nuotare nelle acque di balneazione sta lentamente diminuendo in Europa”. “La qualità delle acque di balneazione nelle acque costiere è generalmente migliore rispetto alle acque interne, a causa del rinnovo più frequente e della maggiore capacità di autodepurazione delle acque costiere aperte”, chiarisce l’indagine Aea. Inoltre, “molte acque di balneazione interne dell’Europa centrale si trovano in laghi e stagni relativamente piccoli, nonché in fiumi con portata ridotta. Rispetto alle zone costiere, queste acque interne sono più suscettibili all’inquinamento a breve termine causato da forti piogge estive o siccità, soprattutto in estate”. Più di 1.800 acque di balneazione europee, pari all’8%, si trovano in città con più di 100.000 abitanti, principalmente in Grecia, Francia, Italia e Spagna. “Svolgono un ruolo importante nella qualità della vita nelle città oltre ad avere benefici ecosistemici”.

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