Pace: Rondine, al via ieri “You Topic Fest”. Card. Zuppi, “arrivi dovunque nel mondo. Il futuro è quello di provare a stare insieme”

Rondine, card. Zuppo al "You Topic Fest" (Foto Rondine)

“La guerra si ha non soltanto quando esplode, ma già quando non ci si parla più, quando non ci si capisce, quando ci si tiene a distanza, c’è pregiudizio, ignoranza.  Qui mi pare ci sia esattamente il contrario. Qui c’è già tanta pace. Speriamo che questa pace arrivi dovunque nel mondo. La convivenza, tra gli altri, anche di ragazzi e ragazze russi e ucraini qui a Rondine, dimostra ancora una volta che il futuro è quello di provare a stare insieme, quello che dice Papa Francesco: fratelli tutti”.  Lo ha detto ieri il card. Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, intervenendo come “ospite d’eccezione” ad una tavola rotonda che si è tenuta nell’ambito di “Youtopic Festival” a Rondine, manifestazione alla Cittadella della pace vicina ad Arezzo. Rientrato dalla missione di pace in Ucraina, il cardinale ha detto: “Qui a Rondine c’è tanta storia, incontro, dialogo e i ragazzi e le ragazze che studiano qui sono non solo il futuro, ma il nostro presente”. La prospettiva è quella di puntare alla “Fratelli tutti”: “È da lì che veniamo ed è là che dobbiamo andare”, ha detto Zuppi. “Qualche volta è così faticoso, tanto da sembrare impossibile. Papa Francesco – ha quindi osservato il cardinale – con intelligenza dice: “Attenzione che il si-salvi-chi-può diventa un tutti contro tutti. Quando ci facciamo gli affari nostri o quando in tanti modi diciamo il ‘me ne frego’ che abbiamo ricordato per don Lorenzo Milani, perdiamo tutti. Al contrario, il ‘mi interessa’, cioè il non posso fare a meno di te, mi interessi tu, ci pensiamo insieme, è la via percorribile per uscirne. Tutti dobbiamo dialogare e imparare a stare insieme. La guerra divide, strumentalizza e impedisce di riconoscere il fratello, chiunque esso sia. La gioia e la bellezza di Rondine è che poi quando uno ritrova suo fratello ritrova anche se stesso. L’auspicio è che le città diventino tante Rondini dove lavoriamo insieme, impariamo a vivere con gli altri e fare le feste gli uni degli altri”.

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