Salesiani: don Artime, “don Bosco oggi apre tutte le porte del mondo”

“Don Bosco oggi apre tutte le porte del mondo”. Ad assicurare la perenne attualità del carisma di don Bosco è stato il suo decimo successore alla guida dei Salesiani, don Ángel Fernandez Artime, durante la presentazione a Roma, presso il Collegio teutonico, del volume “Il carisma della presenza e della speranza” (Salesiani don Bosco) – curato dal suo segretario e co-portavoce della Congregazione, don Giuseppe Costa – che documenta la sua attività di “globetrotter” intorno al mondo durante tutto il 2022 e nei primi mesi del 2023. “Perché ci riesce?”, si è chiesto il rettor maggiore: “Perché continua ad essere quello che tocca il cuore dei ragazzi, che cambia la vita di tante famiglie”. Come quella di una ragazza cresciuta con i Salesiani in Sierra Leone e che he oggi – come si racconta nel libro – è diventata Ministra dell’educazione del Paese. “Il bene che si fa dobbiamo farlo conoscere”, ha detto Artime citando don Bosco: “con i miei viaggi ho potuto constatare il bene che, come Chiesa, si fa nel mondo. Dappertutto, tutti i giorni, ci sono i miracoli. Chi entra in una Casa salesiana sperimenta che la sua vita è cambiata, e questo è un dono grandissimo”.

Don Artime confessa di trovarsi poco a suo agio sotto i riflettori, e sintetizza così il carisma salesiano: “nella semplicità, un servizio”. Un messaggio controcorrente, “in tempi di tanta frammentazione, di tanta fragilità, di protagonismo personale” quali quelli di oggi. E a declinare il carisma di don Bosco partendo dalla propria esperienza sono stati due giornalisti italiani e due giornalisti spagnoli. Domenico Agasso, vaticanista de La Stampa, ha testimoniato come in Piemonte “don Bosco continua ad essere una istituzione intoccabile, un punto di riferimento sociale e politico per quello che ha fatto per il riscatto sociale dei bambini”, a riprova della “vitalità” della sua ispirazione originaria che continua a vivere nel mondo. Dell'”incrollabile e instancabile entusiasmo” di don Bosco, di cui il libro è rivelatore, ha parlato Eva Fernandez, corrispondente di Cadena Cope per l’Italia e il Vaticano, definendo il fondatore dei Salesiani “una presenza che apre il cuore dei giovani, grazie al suo sguardo attento e accogliente che non smette di accompagnarli”. “Entusiamo” e “vicinanza” sono anche le parole utilizzate da Javier Martinez-Brocal, corrispondente di Abc per il Vaticano, mentre per  Gianni Cardinale, vaticanista di Avvenire cresciuto nelle scuole dei salesiani, “don Bosco non è soltanto il Santo di Torino, è anche romano e vaticano, visto che i Salesiani sono gli unici ad avere una propria casa all’intero dello Stato della Città del Vaticano”.

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