Domenica delle Palme: mons. Battaglia (Napoli), “cercate, chiedete e donate la pace”. Le visite al carcere di Secondigliano e all’Ospedale pediatrico Pausilipon

“Ho cominciato la Settimana Santa, trascorrendo la giornata di sabato prima nel carcere di Secondigliano, tra i fratelli lì detenuti, e poi all’Ospedale pediatrico Pausilipon per abbracciare una bambina che purtroppo è in gravissime condizioni”. Lo ha ricordato l’arcivescovo di Napoli, mons. Mimmo Battaglia, nell’omelia della messa in cattedrale per la Domenica delle Palme. Per l’occasione, il presule ha rivolto un invito: “Cercate pace, chiedete pace, donate pace”.
Nel carcere, mons. Battaglia ha voluto salutare la “Chiesa dietro le sbarre” e ha rivolto parole di speranza ai detenuti impegnati nei diversi laboratori, sottolineando che la loro storia non si può identificare con l’errore di ciascuno. Anche la liuteria, ha aggiunto, è un segno importante rispetto al valore della vita: con il legno dei barconi che trasportano i migranti, segno di speranza ma anche di morte, le mani dei detenuti, un tempo sporche di morte, ora producono strumenti che fanno risuonare vibrazioni della vita sofferente.
Poi c’è stata la celebrazione della Messa: sono stati benedetti i rami di ulivo, ci sono stati canti di un piccolo coro di detenuti e, fatto particolare, un detenuto ha suonato il violoncello. Qualche detenuto non ha trattenuto le lacrime: il Vangelo della Domenica delle Palme parla di Gesù giudicato da un tribunale, imprigionato, condannato a una morte infame. E, ha detto l’arcivescovo, “nessuno si sente colpevole di quella condanna ingiusta, ognuno la scarica sul sistema”, per cui ha invitato i detenuti “a non obbedire al sistema della complicità con la criminalità, ma ad obbedire alla propria coscienza, che sa ben indicare da quale parte sta la vita sana e bella”. Poi don Mimmo ha salutato i detenuti dicendo loro che sarebbe andato al Pausilipon e i detenuti lo hanno pregato di portare una carezza a quella mamma la cui figlia è in fin di vita.
Giovedì Santo 6 aprile il presule sarà nel campo rom a Scampia per la liturgia della lavanda dei piedi, testimoniando la presenza della Chiesa per affermare la dignità umana di quanti sono costretti a vivere di stenti e in condizioni disagiate. Venerdì Santo 7 aprile, inoltre, dopo i riti liturgici previsti, i giovani cattolici accompagneranno mons. Battaglia lungo le strade della periferia di Ponticelli per il pio esercizio della Via Crucis, cui prenderà parte anche il musicista Enzo Avitabile. “La presenza della Chiesa nei luoghi della povertà educativa è segno dell’impegno a promuovere un Patto che porti ad una possibile resurrezione sociale, della quale siano protagonisti i ragazzi dei quartieri più difficili di questa città”, ha spiegato la diocesi di Napoli, in una nota.

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