Sinodo: Assemblea per l’Africa, impegno a superare “rigide strutture gerarchiche, malsane tendenze autocratiche e dannoso clericalismo”

Un impegno a “superare le rigide strutture gerarchiche, le malsane tendenze autocratiche, il dannoso clericalismo e l’individualismo isolante che minano e indeboliscono i rapporti tra vescovi, sacerdoti e laici”. È quanto si assumono i 206 partecipanti, provenienti da tutto il continente africano, Madagascar e Isole, al termine dell’Assemblea sinodale africana che si è svolta ad Addis Abeba, in Etiopia, dall’1 al 5 marzo. Nel comunicato finale, i partecipanti scrivono: “Per vincere e sradicare le erbacce del clericalismo, dell’autoritarismo e dell’indifferenza, desideriamo generare nuove forme di leadership, siano esse sacerdotali, episcopali, religiose e laiche”. Una leadership “relazionale e collaborativa”, “capace di generare solidarietà e corresponsabilità”. “Per raggiungere questo obiettivo, la famiglia sinodale di Dio in Africa si impegna a creare spazi e allargare la nostra tenda per il possibile esercizio di varie forme di ministero laicale”. Occorre però anche incoraggiare una “spiritualità che sostenga la pratica della sinodalità”, “a tutti i livelli della Chiesa in Africa. Desideriamo far nascere una cultura della sinodalità come modo abituale di procedere nella Chiesa”, scrivono i partecipanti all’Assemblea di Addis Abeba che concludono: “Come famiglia sinodale di Dio in Africa, siamo una Chiesa che impara. Non camminiamo da soli: abbiamo cose che possiamo imparare dagli altri. Animati dallo spirito dell’interculturalità, dell’ecumenismo e dell’incontro interreligioso, camminiamo insieme agli altri, apprezzando le differenze culturali, comprendendo quelle particolarità come elementi che ci aiutano a crescere. Ascoltiamo la spiritualità e la saggezza delle popolazioni indigene e delle culture locali”. “Abbiamo trovato un’immensa gioia nel camminare insieme e desideriamo continuare a farlo. Il nostro cammino è un cammino di conversione, riforma e crescita a livello personale, comunitario e istituzionale della Chiesa”.

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