Diocesi: mons. Parisi (Lamezia Terme) ai giovani Unitalsi Calabria, “contribuite attivamente a trasformare la storia dell’umanità”

(Foto: diocesi di Lamezia Terme)

“Voi con la vostra vita, con l’offerta della vostra sofferenza, contribuite attivamente a trasformare la storia dell’umanità”. Così il vescovo di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi, nell’omelia della concelebrazione eucaristica da lui presieduta ieri nel santuario di Sant’Antonio con i giovani dell’Unitalsi Calabria.
Il presule, partendo dal brano del Vangelo sulla trasfigurazione di Gesù, ha sottolineato che “dentro questa trasfigurazione di Gesù c’è anche il rinnovamento, non solo dell’uomo, della persona, ma anche delle relazioni che vive, cioè tutto è sotto il segno della novità assoluta”. Dunque, “la trasfigurazione di Gesù” è “proprio un principio di rinnovamento della storia, un principio di metamorfosi, di cambiamento della storia”. Questo, per mons. Parisi, “è anche un principio di speranza: Gesù alla fine dell’esperienza della trasfigurazione dice a Pietro, Giacomo e Giovanni, che lo avevano accompagnato e stavano scendendo dal monte, di non parlare con nessuno di questa visione se prima il Figlio dell’Uomo non fosse risorto dai morti”, annunciando, di fatto, la “resurrezione dai morti”. Quindi, “se il crocifisso risorge è una parola di vita, di bene, di speranza per tutta l’umanità. Non solo per questo, ma annuncia la speranza perché, e questo vorrei dirlo in modo particolare per voi che con l’Unitalsi servite le persone che sono in difficoltà, malate – ha aggiunto il vescovo – , è una parola di speranza anche per i deboli, soprattutto per loro perché questa carne che oggi sembra essere limitata, bloccata dalla malattia, dalla carrozzina, dalle varie situazioni che sembrano limitare la vita della persona, tutte queste situazioni sono trasfigurate da Gesù, possono essere trasfigurare da Gesù, cioè contribuiscono al cambiamento della storia”.
Da qui la sollecitazione: “Dalla parola del Vangelo, allora, recuperiamo questa parola di speranza, di trasformazione, di trasfigurazione perché sia questo lo stile con il quale noi cristiani entriamo nella storia: la recuperiamo fragile e la rafforziamo con lo splendore di Dio, quello manifestato nel volto e nelle vesti di Gesù Cristo trasfigurato”.

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