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Migrazioni: il 91,6% dei cittadini dell’Ue vive nel proprio Paese. Nel marzo 2022 impennata di richieste di asilo dall’Ucraina

La maggior parte dei cittadini dell’Unione europea (91,6%) vive nel proprio Paese di nazionalità. Mentre, il 3,1% dei cittadini europei vive in un altro Stato membro dell’Ue e solo il 5,3% sono cittadini extracomunitari. È quanto emerge dall’Atlante, sui dati dei flussi migratori nei 27 Stati Ue e nei 171 territori e Paesi extra-Ue, pubblicato dal Centro delle conoscenze sulla migrazione e demografia della Commissione europea. Una sezione dell’Atlante è dedicata ai movimenti dall’Ucraina e dimostra l’impatto dell’aggressione russa sui flussi migratori verso l’Ue: “Dal 2014 le richieste di asilo dall’Ucraina sono aumentate e hanno subito un’impennata nel marzo 2022, per poi diminuire rapidamente dopo l’adozione della direttiva Ue sulla protezione temporanea”. I dati dimostrano che “già prima dell’inizio della guerra, nel febbraio 2022, una quota consistente dei permessi di soggiorno dell’Unione europea veniva concessa ogni anno a cittadini ucraini (ad esempio il 30% di tutti i permessi di soggiorno nel 2021)”. L’Atlante si propone di sostenere “la definizione di politiche basate su dati concreti, di esplorare le complessità della migrazione internazionale e di offrire una risposta alla disinformazione con i fatti”. Lo strumento riunisce in un unico database dati armonizzati e verificati provenienti da fonti ufficiali internazionali, tra cui Eurostat, e li presenta con visualizzazioni interattive.

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