Terra Santa: capi Chiese Gerusalemme, “comunità internazionale si adoperi per garantire sicurezza e libertà religiosa della comunità cristiana residente e dei milioni di pellegrini”

Foto Gabriel Helou/Custodia

La Resurrezione di Cristo “ci incoraggia e ci rafforza in questi tempi tumultuosi, in cui la nostra stessa fede continua a essere messa alla prova. Come tutti abbiamo visto negli ultimi mesi, un’escalation di violenza ha travolto la Terra Santa. I cristiani locali, in particolare, hanno sofferto sempre più prove e tribolazioni simili a quelle” di cui scrive san Pietro nella sua prima Lettera. È quanto affermano i Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme nel loro Messaggio di Pasqua diffuso oggi. “Nell’ultimo anno – si legge – alcune delle nostre chiese, cortei funebri e luoghi di raduno pubblico sono diventati obiettivi di attacco; alcuni dei nostri luoghi sacri e cimiteri sono stati profanati e alcune delle nostre antiche liturgie, come la processione della Domenica delle Palme e la cerimonia del Fuoco Sacro, sono state precluse a migliaia di fedeli. Questo – avvertono i capi religiosi cristiani – nonostante i nostri accordi per cooperare con le autorità governative e per soddisfare qualunque loro ragionevole richiesta”. Da qui l’appello “ai funzionari di sorveglianza” affinché lavorino “in modo cooperativo e collaborativo con noi” e alla comunità internazionale e “ai residenti locali di buona volontà” perché “contribuiscano a garantire la sicurezza, l’accesso e la libertà religiosa della comunità cristiana residente e dei milioni di pellegrini cristiani che ogni anno visitano la Terra Santa, e il mantenimento dello status quo religioso”. Tuttavia, conclude il messaggio, “nell’accogliere questo aiuto, non riponiamo la nostra speranza nelle mani di alcuna fonte umana. Riponiamo la nostra ultima speranza solo in Dio. Perché attraverso la risurrezione di Cristo, abbiamo la beata certezza della provvidenza misericordiosa dell’Onnipotente attraverso lo Spirito Santo, una fonte di potere divino che è in grado di sostenerci oggi, proprio come ha sostenuto i primi cristiani di Gerusalemme molti secoli fa”.

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