Terremoto in Turchia e Siria: Onu, ad oggi due convogli hanno raggiunto il nord della Siria. Guterres, “esplorare possibilità di aprire nuovi valichi per gli aiuti”

Famiglia del distretto di Jableh, nel nord-ovest della Siria, accanto alla propria casa distrutta (Foto Unicef)

“Questo è il momento dell’unità, non di politicizzazioni o divisioni, è il momento di fornire un enorme supporto”. Così il segretario Onu, Antonio Guterres, sul terremoto in Turchia e Siria. “Il capo Affari umanitari Martin Griffiths – ha proseguito- si recherà nelle aree colpite dal sisma questo fine settimana. È già in Turchia e visiterà Gaziantep, Aleppo e Damasco per valutare le esigenze”. “Per fornire assistenza – ha detto inoltre – abbiamo bisogno di accesso e risorse. Abbiamo rilasciato 25 milioni di dollari dal Fondo centrale di risposta alle emergenze dell’Onu per dare il via alla risposta. Entro l’inizio della prossima settimana, lanceremo un appello flash per il sostegno dei donatori alle persone colpite dal terremoto in Siria”. Osservando che l’Onu “ha fatto del suo meglio per affrettare la risposta”, il segretario generale ha chiesto di “esplorare la possibilità di aprire nuovi valichi per portare aiuti e personale di emergenza alle popolazioni colpite”. Oggi infatti funziona solo il corridoio umanitario di dBab al-Hawa, l’unico approvato dall’Onu tra Turchia e aree controllate dai ribelli nel nord della Siria, attraverso il quale due convogli delle Nazioni unite sono già entrati nel nord del Paese. Uno ieri, composto da sei camion, e uno oggi composto da otto camion. “Sarei molto felice – ha concluso Guterres – se il Consiglio di sicurezza raggiungesse un consenso per permettere di usare anche altri valichi”.

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