Conflitto israelo-palestinese: Bressan (Lumsa), “difficile ipotizzare forme di accordo tra Hamas e Israele”

“Ad oggi è difficile ipotizzare forme di accordo tra Hamas e Israele perché il conflitto che si sta profilando è molto diverso dai precedenti che hanno visto contrapporsi Hamas e Israele”. È quanto afferma Matteo Bressan, docente di Studi Strategici presso Lumsa Master School e analista presso il Nato Defense College Foundation, in una intervista a In Terris dove commenta il conflitto in corso tra Israele e Hamas. Per Bressan “La portata di questa crisi internazionale sfugge ai tradizionali strumenti di gestione delle crisi e assistiamo ad un’azione della Comunità internazionale spesso frammentata. Lo sforzo negoziale resta centrale per garantire una prospettiva politica alla causa palestinese e per garantire al tempo stesso la sicurezza di Israele”. Per l’analista “La possibilità che si possano aprire altri fronti come quello libanese, quello siriano o quello yemenita è concreta. Sin dall’inizio degli attacchi di Hamas lo scorso 7 ottobre, gli altri attori non statuali del cosiddetto ‘asse della resistenza’ hanno intensificato gli attacchi contro il territorio israeliano. In particolar modo, i lanci di razzi, droni e missili da parte degli Hezbollah è andato ad intensificarsi se lo paragoniamo con la relativa calma che ha caratterizzato il confine tra il Libano e Israele dal 2006 allo scorso 7 ottobre. Molto dipenderà – spiega Bressan – dalle decisioni e dalle conseguenti azioni che l’Iran vorrà intraprendere: continuare a mantenere un livello di pressione su Israele tramite i suoi proxy oppure costruire una narrazione funzionale ai propri interessi per dimostrare di avere inflitto ad Israele una grave umiliazione tale da determinare un profondo senso di insicurezza tra la popolazione israeliana”.

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