Commemorazione defunti: mons. Spina (Ancona-Osimo), “far visita ai nostri cari al cimitero, pregare per loro e ricordarli apre la vita a orizzonti di speranza”

“Il due novembre ricordiamo i nostri cari defunti. Riaffiorano alla mente, ricordi, sentimenti, si versa qualche lacrima, si innalzano preghiere. Ci rechiamo a far visita dove loro dormono il sonno della pace. Come per incanto il cimitero in quei giorni diventa una primavera con fiori vivi e luogo di luce con i tanti ceri accesi. Il pensiero della morte, anche se la cultura materialista ed edonista cerca in tutti i modi di escluderlo dalla vita, ritorna con la sua forza”. Lo scrive mons. Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo, in un messaggio per la commemorazione dei defunti. “Quando muore una persona a noi cara – evidenzia il presule – ci poniamo questa domanda: ‘Dov’è ora questa persona? Che cosa è accaduto di lei, dove vive, come vive? E un giorno cosa accadrà di me? Cosa accadrà dopo la mia morte?'”. Dopo aver ricordato attraverso il racconto delle Confessioni di Sant’Agostino, la morte della mamma del Santo, Monica, il presule commenta: “Il racconto di Agostino nelle Confessioni è toccante e ci fa cogliere come è bella la morte dei cristiani. È veramente un viaggio verso la luce, verso la pace, verso la festa, verso il Cielo. Gesù Cristo crocifisso, morto, sepolto, è risorto dalla morte e dona la vita eterna e la risurrezione a coloro che credono in lui. Lui ci dice: ‘Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno’ (Gv. 11,25-26). La nostra vita non è un cammino verso la fine, ma verso il ‘Fine’”.
“Far visita ai nostri cari al cimitero, pregare per loro, ricordarli apre alla nostra vita orizzonti nuovi e di speranza che vengono dal dono della fede. Il più bello deve ancora venire”, conclude mons. Spina.

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