Schengen: 11 Paesi, fra cui l’Italia, hanno ripristinato i controlli alle frontiere. Regole e limiti dell’Accordo

(Foto ANSA/SIR)

Con l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente e il crescente livello di allerta terroristica, l’Italia e altri 10 Paesi europei hanno deciso di ripristinare i controlli alla frontiera, notificando alla Commissione europea la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen.
Le regole di Schengen furono pensate, e poi normate, fin dagli anni ’80 per favorire la libera circolazione dei cittadini, delle merci e dei servizi entro i Paesi aderenti alla allora Cee, oggi Ue. Si trattava di dar seguito al principio, e alla organizzazione pratica, del mercato unico, una delle prime acquisizioni dell’integrazione europea. Il primo Accordo di Schengen fu siglato il 14 giugno 1985 da Belgio, Germania, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi, con l’intento di di eliminare progressivamente i controlli alle proprie frontiere interne e di introdurre la libera circolazione per tutti i cittadini dei Paesi firmatari, degli altri paesi dell’Unione europea e di alcuni Paesi terzi.
La successiva convenzione di Schengen “completa l’accordo e definisce le condizioni e le garanzie inerenti all’istituzione di uno spazio di libera circolazione” (EurLex). È stata firmata dagli stessi cinque Paesi il 19 giugno 1990 ed è entrata in vigore nel 1995. L’accordo e la convenzione, congiuntamente agli accordi e alle norme connessi, formano insieme “l’acquis di Schengen”, poi integrato nel quadro dell’Unione nel 1999, divenendo legislazione comunitaria. Il trattato di Lisbona ha istituito lo “spazio senza frontiere interne in cui è garantita la libera circolazione delle persone”, che è appunto uno degli obiettivi dell’Unione.
L’Italia si è aggiunta a Schengen nel 1997. Oggi lo spazio Schengen riguarda 27 Paesi e oltre 400 milioni di cittadini. Il trattato prevede che non vengano effettuati controlli alle frontiere interne dei Paesi interessati, ma solo su quelle esterne. Tra gli Stati Schengen, quindi, si può circolare liberamente e si viene controllati solo quando si esce dalla frontiera condivisa dello spazio.
Fanno arte di Schengen 23 Paesi Ue e 4 membri dell’Associazione europea di libero scambio (Efta): Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.
Dal 1° gennaio 2023, i controlli sulle persone alle frontiere interne terrestri e marittime tra la Croazia e gli altri Paesi dello spazio Schengen sono stati revocati e l’acquis di Schengen si applica pienamente alla Croazia. Bulgaria, Romania e Cipro dovrebbero aderire prossimamente allo spazio Schengen. L’Irlanda è dunque il solo Stato membro Ue che non rientra nello spazio Schengen.
La sospensione delle regole di Schengen, e dunque della libera circolazione interna alla Ue, è sottoposta a limitazioni e regole, e dev’essere temporanea. Per sospendere Schengen il Pese membro deve notificare e motivare la decisone alla Commissione europea.
Come noto, l’Italia e altri 10 Paesi hanno deciso di ripristinare i controlli alla frontiera, notificando alla Commissione europea la sospensione della libera circolazione. Il governo italiano ha deciso di ripristinare i controlli al confine con la Slovenia ritenendo che “le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta”. In totale sono undici i Paesi ad avere ripristinato i controlli ai confini: Italia, Slovenia, Austria, Germania, Francia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia, Danimarca, Norvegia.

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