Società: Anfn, 170 enti locali aderiscono al network dei Comuni amici della famiglia

(Foto: Anfn)

Lettini con sbarre, scalda biberon, passeggini in alberghi, ostelli, bed & breakfast: sono ingombranti e, se il turista sa di averli a disposizione in loco, evita di portarseli in aereo o in auto. Menù per bambini, fasciatoi, seggiolini da tavolo, tavoli dagli angoli smussati, posate di plastica, angoli dei giochi nei ristoranti: perché i settanta minuti del rendez-vous della famiglia a tavola trascorrano tra racconti, sorrisi e carezze. Laboratori didattici e percorsi tattili nei musei: perché puoi anche portare tuo figlio piccolo a vedere la Gioconda, ma se non gli dai la possibilità almeno di toccare una sua riproduzione – e gli spieghi con parole a lui comprensibili vita, morte e miracoli dell’opera e del suo autore – il pupo si annoierà dopo pochi secondi. Cercherà di fuggire e, una volta fermato, comincerà a piangere. Svilendo la sete di cultura dei suoi genitori. Lo sottolinea, in una nota, l’Associazione nazionale famiglie numerose (Anfn), al termine dell’incontro nazionale, che si è chiuso ieri a Nocera Umbra.
Talvolta bastano poche attenzioni per rendere una città a misura di famiglia. Ci stanno provando a Trento e dintorni, da quando, nel 2011, ricorda Anfn, la Provincia autonoma approvò una legge sul benessere familiare. In questi anni i collaboratori della Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili hanno presentato a tutti i sindaci dei Comuni dei territori interessati una sorta di programma di governo. Promettendo loro che se avessero rispettato i punti previsti nel protocollo avrebbero potuto affiggere nel loro studio la pergamena che riconosce loro di essere primi cittadini di un Comune amico della famiglia.
“Oggi almeno otto Comuni su dieci della provincia autonoma di Trento sono o stanno diventando amici della famiglia. I loro dipendenti usufruiscono di un orario più flessibile rispetto ad altri colleghi d’Italia e grazie al quale possono dedicarsi un po’ meglio ai propri figli e ai propri vecchi”, evidenzia Anfn, che aggiunge: “In queste città le famiglie con figli hanno sconti sulle addizionali Irpef e più in generale su tutte le imposte e tariffe che vengono decise dall’ente locale. Usufruiscono di sconti per i bus, per le cabinovie e le sciovie, per i musei. Le famiglie con più figli – almeno tre – hanno in tasca una family card”. E ancora, “sportelli dedicati danno informazioni a residenti e turisti su tutte le iniziative family friendly portate avanti da soggetti pubblici e privati. Le politiche familiari sono entrate nei piani strategici a lungo termine. Sono sorti gruppi di acquisto familiare. Alcune leggi, prima di essere portate in consiglio, sono valutate dalle famiglie riunite in associazioni e nel Forum”.

(Foto: Anfn)

Dall’ottobre del 2017 il modello trentino è uscito fuori dai confini territoriali. Grazie al Comune sardo di Alghero e all’associazione nazionale famiglie numerose. A Nocera Umbra, a conclusione dell’incontro nazionale delle famiglie numerose, hanno portato la loro testimonianza Mauro e Filomena Ledda, coordinatori del network dei Comuni amici della famiglia. “Una realtà in costante crescita – ha affermato la coppia sarda – alla quale hanno aderito, ad oggi, 170 enti locali”. Il modello Trento “propone un paradigma innovativo che guarda finalmente alla famiglia come soggetto dinamico, propositivo e propulsivo nella crescita del benessere territoriale e sociale. Offrendo l’immagine della famiglia come valore per la comunità, non la famiglia da intendersi come costo per la comunità, ma, piuttosto, come risorsa”.

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