Diocesi lombarde: indagine su oratori e volontariato. Invocata maggior cura per la formazione

“La Casa del Dono”: metafore dell’esperienza di volontariato in oratorio

“L’oratorio è ‘casa del dono’ perché si conferma via privilegiata e consolidata per quell’‘imparare facendo’ che è spesso alla base di tante scelte di impegno, responsabilità e partecipazione in ambiti diversi (civile, sociale, politico, assistenziale…)”. La ricerca di Odl su oratori e volontariato cita una espressione cara a don Lorenzo Milani e alla sua scuola di Barbiana. “In oratorio – vi si legge – alle giovani generazioni è infatti offerta l’occasione di esercitarsi nell’appassionante passaggio dall’essere beneficiario, all’essere protagonista di un servizio o di una azione educativa”; in oratorio “ci si può sperimentare e progressivamente coinvolgere, lasciandosi appassionare da una dinamica di ‘restituzione del bene’ che permane nella memoria e nell’impegno di tanti volontari”. L’indagine illustrata oggi a Brescia specifica: “Certamente oggi questo processo ha bisogno di essere meglio accompagnato e custodito. Anche all’oratorio si chiede di guardare ai propri volontari e ai giovani che si apprestano a mettere a frutto i propri talenti per il bene degli altri con più attenzione e con maggior cura dei passaggi e della formazione. È certamente una nuova e ulteriore sfida che è posta alle comunità cristiane perché l’ambiente e l’attività dell’oratorio sia ancora e sempre ‘casa del dono’, dove si impara che ‘c’è più gioia nel dare che nel ricevere’” (At 20,35).

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