Dialogo interreligioso: Firenze, a Santa Croce cristiani, ebrei e islamici insieme per la protezione di chiese, sinagoghe e moschee

(Foto: Opera di Santa Croce)

È un invito, accorato e condiviso, per affrontare i tempi nuovi riservando una cura speciale ai luoghi di culto e alla protezione di chiese, sinagoghe e moschee, quello che è arrivato oggi, in Santa Croce, a Firenze, dalla quarta Giornata della Fraternità. Il dialogo tra i rappresentanti delle religioni cristiana, ebraica e islamica è stato promosso dall’Opera di Santa Croce e dalla Comunità dei Frati minori conventuali.
“Santa Croce, luogo per definizione deputato al dialogo interreligioso, si è aperto al confronto sulla necessità di custodire e conservare i patrimoni che si sono stratificati nelle nostre città e nei nostri territori e che portano i segni del sacro articolati secondo le differenti religioni – ha sottolineato la presidente dell’opera di Santa Croce, Cristina Acidini -. È evidente che ci sono esigenze comuni su cui possiamo collaborare che riguardano la conservazione, la custodia, l’interpretazione e la comunicazione dei valori che ogni spazio sacro esprime”.
Tempi nuovi e responsabilità nuove rispetto al passato – anche per le dinamiche che riguardano i processi migratori e gli intensi spostamenti delle persone – sono stati messi in evidenza da Giulio Conticelli, consigliere dell’Opera di Santa Croce, che ha insistito “sull’attivazione di processi di dialogo interculturale e interreligioso che si attuino sul territorio, caratterizzati dalla coesistenza di sinergie umane e religiose per il bene di tutta la città della famiglia di Abramo: ebrei, cristiani di diverse denominazioni e musulmani”.
“Questa è una giornata importante di dialogo ma anche di condivisione – ha affermato il rabbino capo della comunità ebraica di Firenze, rav Gadi Piperno -. Per sua natura il luogo di culto è una necessità dell’uomo più che di Dio. Il Signore è ovunque e certo non ha bisogno di una dimora, ne abbiamo bisogno noi per quelli che sono i nostri limiti, per dedicare uno spazio alla concentrazione, al desiderio di trovarci di fronte al Signore e questo ci porta rendere questi luoghi straordinariamente belli”.
“La Giornata ci richiama al documento sulla fratellanza di Abu Dhabi che invita non solo i fedeli ma tutti gli esseri umani a dialogare per costruire un mondo migliore per noi e per i nostri figli – ha messo in evidenza l’imam di Firenze, Izzedin Elzir -. Il dialogo di per sé è un valore aggiunto, specialmente se riguarda i luoghi di culto, siano essi chiesa, moschea o sinagoga, o altro luogo di preghiera”.
Ed è il messaggio di Francesco d’Assisi ma anche l’impegno di Papa Francesco per il dialogo che sono stati richiamati da padre Giancarlo Corsini, rettore della basilica di Santa Croce. “Le tre grandi religioni – ha affermato – debbono assumersi la grande responsabilità di offrire un’alterativa alla cultura che divide invece di unire”.
La Giornata della Fraternità ha visto un’ampia partecipazione e il dialogo è proseguito anche nel pomeriggio. Hanno inviato due lunghi messaggi il card. Miguel Angel Ayuso Guixot, prefetto del Dicastero per il dialogo interreligioso, e il principe El Hassan Bin Talal di Giordania.

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