Nagorno-Karabakh: Chiese cristiane (Kek e Wcc) all’Ue, “preoccupati per grave situazione umanitaria dei rifugiati in Armenia”. Mancano cibo, alloggio e assistenza medica

“Alla luce dei successivi sviluppi, in particolare del massiccio esodo degli armeni dal Nagorno-Karabakh, lanciamo un appello all’Ue e a tutti i membri della comunità internazionale affinché forniscano un sostegno umanitario immediato e duraturo ai rifugiati, in particolare ai membri più vulnerabili e più poveri della comunità che ancora non dispongono di un’assistenza adeguata a soddisfare i loro bisogni primari di cibo, alloggio, assistenza medica e istruzione per i loro figli”. E’ quanto scrivono la Conferenza delle Chiese Europee (Kek) e il Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc) in una lettera congiunta a Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, e a Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. Nel testo i segretari generali dei due organismi ecumenici, Jørgen Skov Sørensen per la Kek e Jerry Pillay per il Wcc esprimono la “grave preoccupazione” delle Chiese per la situazione nel Caucaso legata all’esodo di quasi tutta la popolazione di etnia armena del Nagorno-Karabakh. La lettera chiede all’UE di aumentare sostanzialmente il sostegno finanziario per la fornitura di assistenza umanitaria essenziale. “Desideriamo anche richiamare la vostra attenzione sui timori di possibili ulteriori incursioni territoriali da parte dell’Azerbaigian nel sud dell’Armenia, con l’intenzione di stabilire con la forza un collegamento territoriale con la sua enclave Nakhchivan. In questo contesto, il ruolo dell’UE in Armenia assume un significato molto maggiore”. La Kek e il Wcc esprimono grande apprezzamento per l’importante contributo già fornito dalla Missione dell’Ue nel monitorare la situazione lungo una parte del confine orientale dell’Armenia con l’Azerbaigian. “Tuttavia, con il drammatico cambiamento delle circostanze nella regione, siamo convinti che sarà necessario un sostanziale rafforzamento del personale e delle risorse della missione dell’UE per mitigare il rischio di tali incursioni e contribuire a ripristinare la fiducia tra il popolo armeno”. “Un ulteriore fattore chiave per le future relazioni nella regione – scrivono i responsabili dei due organismi ecumenici – sarà il modo in cui l’Azerbaigian tratta ora il patrimonio religioso e culturale armeno nel Nagorno-Karabakh”.

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