San Francesco di Sales: mons. Muser (Bolzano-Bressanone), “giornalisti chiamati a svolgere professione come missione per futuro più giusto”

(Foto: diocesi di Bolzano-Bressanone)

Un secolo fa, il 26 gennaio 1923, Pio XI proclamava San Francesco di Sales patrono dei giornalisti: nello speciale anniversario dei 100 anni del loro santo protettore, il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, ha invitato nel centro pastorale a Bolzano i giornalisti responsabili delle testate locali e i rappresentanti degli organismi professionali per uno scambio di opinioni. In apertura il vescovo ha ricordato il tema scelto da Papa Francesco per questa 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, “Parlare col cuore: Veritatem facientes in caritate”: in un tempo “contraddistinto dalla guerra, da polarizzazioni e dibattiti esasperati – anche nella vita ecclesiale – siamo invitati ad andare controcorrente. È uno sforzo richiesto a tutti, ma in particolare agli operatori della comunicazione chiamati a svolgere la propria professione come una missione per costruire un futuro più giusto, più fraterno, più umano”. Dopo aver ringraziato i media locali per l’attenzione che riservano anche al messaggio della Chiesa, il presule ha approfondito tre tematiche locali: l’emergenza abitativa, la lotta ad abusi e forme di violenza, le elezioni provinciali d’autunno.
Il vescovo ha osservato: “Chi ha responsabilità politiche nei Comuni, in Provincia e a livello nazionale deve farsi carico del problema, affinché gli aiuti non rimangano sempre e solo aiuti di emergenza. Serve una cooperazione a tutti i livelli e tra tutte le organizzazioni. Noi come Chiesa siamo pronti a fare la nostra parte”.
Il vescovo ha incaricato l’Istituto di antropologia dell’Università Gregoriana di Roma di elaborare un progetto per e con la diocesi, nella prospettiva di un futuro in cui la Chiesa sia un luogo sicuro che garantisce protezione ai minori e alle persone vulnerabili.
In autunno ci saranno le elezioni provinciali. Il vescovo Muser ricorda che “la politica non può certo fare tutto da sola, e sarebbe ingiusto ritenerla responsabile di tutto. Esiste una responsabilità del singolo che non può essere semplicemente liquidata e delegata ad altri. Sta a ciascuno di noi pretendere di meno e condividere di più. Mi auguro che, soprattutto in tempo di guerra in Europa, la retorica della campagna elettorale non degeneri in uno stile di comunicazione ostile. Evitare che si arrivi a questo e promuovere la moderazione spetta in primo luogo ai politici e ai partiti, ma anche a voi giornalisti, che portate il dibattito politico nella società attraverso i vostri media”.
Un anno fa, nella ricorrenza di San Francesco di Sales, il vescovo invitava ad affiancare ai corsi di deontologia dell’Ordine dei giornalisti anche corsi di formazione dedicati alla “carità professionale”. L’Ordine ha accolto l’invito e avviato la collaborazione con lo Studio teologico-accademico: il prossimo 2 marzo è in programma il primo evento di formazione con don Paolo Renner nel Centro pastorale a Bolzano sul tema “Islam, islamismo e fake news”. Nell’era digitale, sottolinea il vescovo, “la diffusione di falsità e i commenti offensivi lasciano le persone colpite senza difese. In questo quadro l’informazione oggettiva assume un ruolo cruciale, il giornalismo è e resta una bussola”.

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