Lavoro: card. Zuppi, “un lavoratore su otto ha un ingaggio precario”. “Garantire sicurezza abitativa ai giovani”

“Di fronte alle povertà e alle fragilità diffuse nel nostro Paese, occorre una costante vicinanza delle nostre Chiese alle famiglie, alle imprese e al mondo del lavoro”. Ne è convinto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, che nell’introduzione al Consiglio episcopale permanente ha ricordato come “oggi un lavoratore su otto ha un ingaggio precario, mal pagato, che non consente un tenore di vita adeguato alla dignità della persona e alla costruzione di un progetto di vita personale e familiare”. “Le associazioni del mondo cattolico, del Terzo settore, e la stessa Conferenza Episcopale sono pronte a collaborare con le autorità competenti per valutare e proporre strumenti adeguati a disegnare un sistema di welfare che migliori le opportunità di inclusione sociale e lavorativa per ciascuno”, ha garantito il presidente della Cei, secondo il quale “il Paese ha bisogno anche di rigenerare e mantenere nel tempo la propria vitalità sociale ed economica, favorendo con i mezzi più appropriati l’equilibrio demografico”. “La difficoltà, in particolare, nel raggiungere requisiti minimi rispetto al binomio lavoro e casa per diventare economicamente indipendenti e formare un nucleo familiare è tra le preoccupazioni maggiori che i giovani esprimono in tutte le indagini che sondano le loro condizioni, ad iniziare dal precariato del lavoro”, ha denunciato Zuppi: “Appare indispensabile un grande sforzo a riguardo per garantire sicurezza abitativa, capace di dare dignità alle persone e generare vita. Le nuove generazioni non devono essere vincolate ad adattarsi al mondo di oggi, a quello che il presente offre, ma incoraggiate a mantenere alta l’ambizione di cambiare la realtà per costruire un futuro più in sintonia con propri desideri e potenzialità”.

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