Tragedia asilo L’Aquila: card. Petrocchi (arcivescovo), “un bambino che muore o che rimane ferito provoca un dolore ‘universale’, che lacera l’’anima’ del mondo”

(Foto: ANSA/SIR)

“La Chiesa Aquilana ha il cuore in tumulto e, come tutta la città, rimane sgomenta di fronte alla tragedia che si è abbattuta su alcuni bambini (mentre giocavano felici nel giardino dell’asilo) e ha devastato le loro famiglie”. Lo scrive in un messaggio il card. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo de L’Aquila, dopo che un’auto senza nessuno alla guida parcheggiata in discesa, gettando a terra il reticolato di ferro della scuola dell’infanzia a Pile, frazione dell’Aquila, è piombata nel cortile dell’asilo. Il bilancio dell’incidente è di un bimbo di 4 anni morto e altri cinque feriti, di cui uno in prognosi riservata.
“Ogni bambino è il tesoro più prezioso per i suoi genitori, come anche per la comunità in cui vive; ma è pure ‘patrimonio sacro’ dell’intera umanità: appartiene a tutte le persone degne di questo nome. Perciò – ha osservato il porporato – un bambino che muore o che rimane ferito provoca un dolore ‘universale’, che lacera l’’anima’ del mondo”.
Il card. Petrocchi aggiunge: “La Chiesa Aquilana innalza preghiere incessanti per i bimbi feriti e per le loro famiglie, e abbraccia con tenerezza partecipe le mamme e i papà colpiti da questo immenso dolore. Affido alla Vergine Maria il piccolo Tommaso, perché lo accompagni al cospetto del Signore, crocifisso-risorto: sia Lei ad unirlo alla schiera dei ‘santi innocenti’, nei quali risplende eterna la Luce del Vangelo. E adesso spetta a te, piccolo Tommaso, diventare il nostro ‘angioletto custode’, che veglia su di noi: dal Paradiso!”.

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