Colombia: ucciso il procuratore antimafia del Paraguay Pecci Albertini. La condanna dei vescovi

Suscita forte impressione in Paraguay, in Colombia e in tutta l’America Latina l’uccisione, avvenuta martedì, del magistrato paraguaiano Marcelo Daniel Pecci Albertini. Il magistrato, di origini italiane, procuratore antimafia del Paraguay, specializzato nella lotta alle mafie e al narcotraffico, è stato assassinato in Colombia da killer sbarcati su una moto d’acqua sulla spiaggia dell’isola caraibica di Barú, nei pressi di Cartagena, dove stava trascorrendo la sua luna di miele.
Pecci, 45 anni, aveva sposato la giornalista investigativa Claudia Aguilera, il 30 aprile scorso nella città di Cartagena. “Sì, è morto”, ha confermato la moglie, che aspetta un figlio, in una breve intervista a una radio colombiana. L’omicidio è avvenuto sulla spiaggia privata del Decameron hotel di Barú.
Tra i primi organismi a esprimere il proprio cordoglio e la forte condanna per l’accaduto la Conferenza episcopale del Paraguay. “Questo luttuoso fatto – si legge nella nota – non dev’essere considerato un caso isolato, è una ferita di morte nel cuore di tutti noi paraguagi, che cerchiamo di vivere una vita sicura, felice, nella giustizia e pace sociale”. Aggiungono i vescovi, che chiedono sollecite indagini per risalire ai responsabili: “Il nostro Paese ha bisogno di uomini e donne coraggiosi, patriottici e con un alto senso di giustizia, come il procuratore Pecci, motivo per cui esortiamo le autorità a fare tesoro della sua eredità per combattere con maggiore coraggio e intelligenza la mafia imperante nel Paese”.
Conferme sugli scenari inquietanti nei quali è maturato l’omicidio arrivano sia dalla Colombia sia dal Paraguay. Da Bogotá Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, dove vive dal 2001, commenta: “Seguo direttamente il contesto paraguagio dal 2008, collaborando con Mercedes Canese, viceministra dell’Energia nel Governo di Fernando Lugo (2008-2012) e ora presidente del partito Frente Guasu. L’attentato del procuratore antimafia Marcelo Pecci in Cartagena – una sorta di Gratteri del Paraguay che conduceva inchieste sul narcotraffico latinoamericano – dimostra che le sue indagini giudiziarie che hanno colpito le potenti mafie della Triple Frontera, tra cui Comando Vermelho (Brasil), nell’alleanza strategica con ‘ndrangheta calabrese (cosa che lo stesso Pecci aveva denunciato nel dicembre 2021), mettono in pericolo, danno fastidio alla narcopolitica latinoamericana”.
Dal Paraguay, l’ex viceministra Mercedes Canese spiega al Sir: “”Non conoscevo direttamente il procuratore Marcelo Pecci, ma era molto noto per le sue indagini. La ‘politica della droga’ è molto forte in Paraguay. E il suo omicidio sembra un messaggio”. Per l’ex presidente Fernando Lugo, attuale senatore, “in tutti i dipartimenti ci sono focolai di diffusione del narcotraffico”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori