Hong Kong: diocesi su arresto e rilascio del card. Zen, “estremamente preoccupati”. “Confidiamo che in futuro continueremo a godere della libertà religiosa”

(Foto diocesi Hong Kong)

Forte preoccupazione per la “sicurezza” del card. Joseph Zen e l’invito alla polizia di Hong Kong e alle autorità giudiziarie di trattare il suo caso “secondo giustizia”. È quanto esprime in una nota diffusa oggi la diocesi cattolica di Hong Kong che prende così la parola in merito all’“incidente” avvenuto ieri con l’arresto e il rilascio su cauzione del card. Zen. “La diocesi cattolica di Hong Kong – si legge nel comunicato – è estremamente preoccupata per la condizione e la sicurezza del card. Joseph Zen e per lui rivolgiamo le nostre preghiere speciali. Abbiamo sempre sostenuto lo stato di diritto. Confidiamo che in futuro continueremo a godere della libertà religiosa a Hong Kong ai sensi della Basic Law. Esortiamo la polizia di Hong Kong e le autorità giudiziarie a trattare il caso del card. Zen secondo giustizia, tenendo conto della nostra concreta situazione umana. Come cristiani, siamo fermamente convinti che ‘Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla’ (Sal 23:1)”. Ieri sera il card. Joseph Zen è stato rilasciato su cauzione dalla stazione di polizia di Chai Wan intorno alle 23 (ore locali). Era stato arrestato nel pomeriggio insieme ad altre quattro persone per “collusione con forze straniere” nell’ambito della gestione del “612 Humanitarian Relief Fund”, un fondo che ha aiutato i manifestanti arrestati durante le proteste pro-democrazia e anti-Cina nel 2019 a pagare le spese legali e mediche. All’uscita della stazione di polizia, il cardinale non ha rilasciato dichiarazioni, è entrato in un’auto privata e se ne è andato via. Era accompagnato da cinque persone. 90 anni, vescovo emerito della città e noto sostenitore del movimento democratico, il cardinale era stato fermato nel pomeriggio insieme all’avvocatessa Margaret Ng, 74 anni, all’attivista e cantante pop Denise Ho, all’ex deputato Cyd Ho e all’ex accademico Hui Po-keung. Immediatamente dopo l’arresto, la Santa Sede aveva affermato di apprendere la notizia dell’arresto “con preoccupazione” e di seguire “con estrema attenzione l’evolversi della situazione”.

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