Migranti: mons. Moraglia (Venezia), sì ai “progetti di immigrazione protetta”

“I progetti di immigrazione protetta sono uno strumento per tornare a scoprire l’altro – chiunque egli sia – nella sua dignità di persona, accogliendolo secondo protocolli di integrazione che siano realmente rispettosi della cultura e delle tradizioni locali”. Lo ha detto mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia,  nel suo saluto al convegno della Caritas Italiana “Eu-Passworld. Ampliamento delle vie legali di ingresso legate alla sponsorizzazione comunitaria”, in corso nella sua città per “promuovere vie complementari d’ingresso per persone bisognose di protezione e di una loro ulteriore integrazione”. “Proprio in questi giorni in cui le nostre Chiese del nord-est sono particolarmente coinvolte dall’emergenza ucraina – ha spiegato Moraglia -, abbiamo scelto di far tesoro dell’azione di coordinamento e discernimento della Caritas diocesana, in comunione con quella nazionale, perché la generosità e la solidarietà dei singoli non vadano disperse in molteplicità inconcludenti ma siano valorizzate in un progetto unitario della Chiesa locale”. “Attraverso i canali di immigrazione protetta – ha proseguito – gli Stati nazionali scelgono di collaborare con le realtà locali valorizzando le rispettive competenze e la conoscenza del tessuto locale. Le Caritas diocesane, a loro volta, propongono forme di accoglienza coinvolgendo e responsabilizzando una pluralità di soggetti – le famiglie, gli operatori della Caritas diocesana e vicariale, le comunità e le parrocchie – che potranno crescere ed arricchirsi accogliendo persone provenienti da contesti differenti”. In materia di immigrazione, ha concluso Moraglia, “occorre riconoscere che l’attuale impianto normativo di numerosi Paesi europei è influenzato da esigenze di sicurezza che, se da un lato mirano a restringere sempre più le possibilità di ingresso legale, spesso producono come effetto l’immigrazione irregolare che, in un paradossale circolo vizioso, produce facilmente tensione e il diffondersi di pregiudizi e conflitti nei rapporti sociali”.

 

 

 

 

 

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