Papa Francesco: ai vescovi francesi, “Chiesa sconvolta dagli abusi di suoi pastori”. “Siete chiamati a chinarvi sulle ferite del popolo di Dio”

“Più che mai siete chiamati a chinarvi sulle ferite del popolo di Dio. Le vittime di questi abusi, in primo luogo, ma anche tutte le persone scandalizzate, deluse e provate, in particolare i vostri sacerdoti il ​​cui bel ministero è disonorato e reso ancora più difficile, e che più che mai hanno bisogno della vostra vicinanza”. È il messaggio, diffuso dalla Conferenza episcopale francese, che Papa Francesco ha inviato ai vescovi francesi riuniti da ieri a Lourdes in assemblea plenaria. L’incontro dell’episcopato cattolico francese è quest’anno di nuovo scosso per lo scandalo degli abusi, in particolare per le recenti rivelazioni del caso del vescovo Michel Santier, che sta scontando misure disciplinari volute dalla Santa Sede in un monastero in risposta all’accusa di abusi sessuali. Secondo “Famille Chrétienne”, mons. Michel Santier, vescovo di Luçon e poi di Créteil tra il 2001 e il 2021, è stato sanzionato per abusi sessuali commessi su due uomini adulti nel quadro aggravante di un accompagnamento spirituale e in particolare durante il sacramento della confessione. In un messaggio scritto dal card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, al presidente dei vescovi francesi, mons. Éric de Moulins-Beaufort, il Papa osserva: “La Chiesa di Francia è ancora una volta sconvolta dal dramma degli abusi di alcuni suoi pastori” e invita i presuli a tenere “lo sguardo fisso sulla croce di Cristo, a non scoraggiarvi, ma a perseverare nella certezza che lo Spirito Santo accompagna i vostri sforzi, che saranno ancora una volta l’oggetto del tuo lavoro”. Il Papa – assicura il card. Parolin – “conosce la vostra determinazione a dare alla Chiesa di Francia il suo vero volto missionario e vi incoraggia ad andare avanti con audacia e discernimento”.

Nel messaggio, viene affrontata anche la questione del Motu Proprio “Traditionis Custodes”, la lettera apostolica che revoca le autorizzazioni a celebrare con il vecchio rito. A questo riguardo, il Papa invita i vescovi a mostrare “la massima sollecitudine e paternità verso le persone – soprattutto giovani, sacerdoti o laici” che si sono sentite “confuse” dal Motu Proprio. “Sono spesso pecore ferite che hanno bisogno di sostegno, di tempo per essere ascoltate”. C’è infine nel messaggio anche un riferimento all’iniziativa presa dal Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, di avviare un piano per una consultazione cittadina di sei mesi sull’eutanasia. A questo proposito, il Papa esorta a mettere al centro delle discussioni “la cura e il rispetto per i più vulnerabili”, a riflettere come la Chiesa cattolica può aiutare la società “a trovare leggi eque sul fine vita”. “Il Santo Padre – scrive Parolin – prega affinché nel vostro Paese si svolga un dibattito fondato sulla verità e libero da ogni ideologia e che la vostra voce sia ascoltata”.

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