Bolivia: continua sciopero a oltranza. Vescovi, “Governo si assuma responsabilità di cercare soluzione, attraverso tecnici imparziali”

(Foto: Ceb)

“Chiediamo urgentemente al Governo di assumersi le sue responsabilità e cercare soluzioni ai conflitti che affliggono il popolo boliviano riportando la pace”. Lo ha detto ieri, nel corso di una conferenza stampa, il segretario generale della Conferenza episcopale boliviana (Ceb), mons. Giovani Arana, vescovo di El Alto, accompagnato dal sottosegretario generale, padre Diego Plá Aranda, e dalla segretaria per la Pastorale della Chiesa boliviana, suor María Flores Solar. Un ulteriore e più solenne appello, che si aggiunge alle numerose prese di posizione delle ultime settimane, di fronte ai conflitti che si stanno verificando nel Paese e soprattutto a Santa Cruz de la Sierra, dove la protesta contro il rinvio del censimento generale al 2024 continua a essere molto forte.
Nel messaggio, denominato “Somos bolivianos”, i vescovi del Consiglio episcopale permanente si rivolgono alle autorità “di fronte all’allarmante escalation di violenze che si genera nel Paese”, dove la vita umana è messa a rischio dagli scontri tra fratelli boliviani, che creano risentimenti e odi.
“Il modo corretto per risolvere i conflitti che affliggono tutti è il dialogo, senza doppie intenzioni, spogliandolo di interessi particolari, e nel caso del censimento, condotto con criteri oggettivi da tecnici imparziali – insistono i vescovi -. Alle parti in conflitto diciamo che è necessario un dialogo urgente e incondizionato affinché le istanze generate da questi conflitti possano essere risolte in modo efficace, tempestivo e con rispetto fraterno”.

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