Thailandia: sparatoria in un centro per la prima infanzia a Nong Bua Lamphu. Unicef, “non pubblicare o inoltrare immagini e video”

Anche l’Unicef si dice “scioccato” per il tragico episodio della sparatoria in un centro di sviluppo per la prima infanzia nella provincia settentrionale thailandese di Nong Bua Lamphu dove un uomo armato ha ucciso almeno 37 persone, tra cui 22 bambini – ma il bilancio è ancora incerto – di età compresa tra i due e i tre anni. Il re thailandese Maha Vajiralongkorn visiterà nella giornata di oggi i sopravvissuti dell’attacco mortale insieme al Primo Ministro Prayut Chan-O-Cha. La Thailandia ha iniziato il lutto nazionale per uno degli attacchi più letali del Paese, con bandiere a mezz’ asta sugli edifici ufficiali. L’assalitore sarebbe un ex agente di polizia Panya Khamrab che è entrato nell’asilo armato di fucile, pistola e coltello. Poi è fuggito in auto, ha investito diversi pedoni e ha ucciso la moglie e il figlio prima di suicidarsi. In una nota diffusa questa mattina, l’Unicef condanna “ogni forma di violenza contro i bambini. Nessun bambino dovrebbe essere bersaglio o testimone di violenza, sempre e ovunque. I centri di sviluppo per la prima infanzia, le scuole e tutti gli spazi di apprendimento devono essere luoghi sicuri in cui i bambini possano imparare, giocare e crescere durante i loro anni più critici”. Nell’inviare “le sue più sentite condoglianze e il suo profondo cordoglio alle famiglie che hanno perso i loro cari e ai feriti”, l’Unicef lancia oggi un appello “ai membri del pubblico e ai media di astenersi dal pubblicare o inoltrare immagini e video relativi a questo incidente violento, poiché ciò potrebbe avere un ulteriore impatto negativo sui bambini, sulle famiglie delle vittime e sui loro cari”.

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