Ucraina: Upp (ong), “vicini al punto di non ritorno. Subito un cessate-il-fuoco e una Conferenza internazionale”

“A sette mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, contrariamente a quello affermato a reti unificate, la scelta delle armi oltre ad aver silenziato ogni possibilità di negoziato non solo lo sta allontanando, ma sta irrigidendo le parti e non ci si fa più remora di minacciare il ricorso all’arma nucleare. Questa continua escalation è vicina al punto di non ritorno: occorre subito il cessate il fuoco e l’avvio di una Conferenza Internazionale su un sistema di sicurezza comune per tutti i popoli del nostro continente, nessuno escluso”. È la presa di posizione della ong Upp (Un ponte per), resa nota oggi in un comunicato, in cui si valuta “positivamente ogni proposta di mobilitazione per la pace da qualunque parte essa provenga” e si saluta “con favore le diverse proposte di una manifestazione nazionale per la pace”. Tuttavia, annota l’ong, “la situazione è talmente grave e deteriorata che illudersi d’imporre in queste condizioni un accordo sul modello di quello a suo tempo imposto a Dayton alla Bosnia Erzegovina, con la spartizione etnica dei territori e la separazione dei popoli, rischia di essere velleitario. Occorre una nuova Helsinki che escluda nuove cortine di ferro e nuove guerre fredde e ricostruisca forme di garanzia reciproche non più basate sui muscoli degli eserciti e delle armi. Occorre rendere conveniente la pace e occorre che nessun popolo si senta più minacciato”. Da qui l’appello: “invitiamo tutte le forze disponibili a mobilitarsi per fermare la guerra, alle forze sindacali e associative, diciamo che è giunto il momento di mettere da parte le differenze e le gelosie organizzative e mettersi a disposizione di un percorso partecipato ed includente”. L’idea di Upp è di “estendere anche all’Italia l’esperienza delle carovane della pace della rete “Stop The War Now”. “Chiediamo a scienziati/e, artisti/e, sindaci/che, uomini e donne dello sport e dello spettacolo, di essere parte di questo equipaggio di pace e di speranza. Ognuno deve fare qualcosa, camminare insieme nella diversità è possibile e necessario. Il tempo per farlo è adesso” conclude l’ong.

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