Cile: conclusa l’assemblea ecclesiale nazionale con un atto solenne di scuse e richiesta di perdono per gli abusi nella Chiesa

Si è conclusa ieri a Santiago del Cile la Terza Assemblea ecclesiale nazionale, alla quale hanno preso parte più di 600 persone provenienti da tutto il Cile. L’eucaristia è stata presieduta dall’arcivescovo di Santiago, card. Celestino Aós, e concelebrata dal vescovo del vicariato apostolico di Aysén, mons. Luis Infanti. L’ultima giornata è stata caratterizzata anche da una forte e solenne richiesta di persono, rivolta dalla Chiesa alle vittime di abusi e a tutta la società cilena. L’Assemblea era stata convocata nel 2028, quando lo scandalo abusi nella Chiesa era merso in tutta la sua evidenza e nelle sue dimensioni.
A metà della celebrazione, e dopo l’omelia, una delegazione di vescovi, sacerdoti e laici si sono avvicinati all’altare con una candela accesa, in segno di richiesta di perdono alle vittime di abusi sessuali nella Chiesa. Il momento è stato accompagnato dalla voce del segretario generale della Conferenza episcopale, Sergio Pérez de Arce, che ha affermato: “Ai piedi di nostra madre… Il nostro processo di discernimento ecclesiale è stato fortemente legato alla crisi degli abusi sessuali nel Chiesa. Siamo stati chiamati a seguire Gesù, servo della misericordia e della mansuetudine che non spegne la fiamma che ancora brucia, né spezza la canna spezzata, come annunciò il profeta Isaia. Questa fiamma però si è spenta, e noi non l’abbiamo visto, non l’abbiamo sentito, non l’abbiamo denunciato, e la vita di tanti uomini e donne si è spezzata”.
Ha proseguito il vescovo: “Vogliamo non solo scusarci con le vittime e i sopravvissuti, ma anche impegnarci a porre fine a quel dolore, ringraziarli per il loro coraggio nel denunciare e chiedere al Dio della vita di renderci sempre più lucidi, empatici e coraggiosi tornare ad accendere il fuoco della fede come profeti”.

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