Salute mentale: Sos Villaggi dei bambini, appello al nuovo governo perché avvii “campagne di sensibilizzazione contro stigma e discriminazione”

Un appello al nuovo Governo affinché avvii “campagne di alfabetizzazione e sensibilizzazione sulla salute mentale” per “ridurre lo stigma e la discriminazione che il malessere mentale porta con sé, incoraggiando un’apertura di chi oggi non si sente abbastanza protetto di fronte al proprio disagio”. A lanciarlo è Emanuele Caroppo, coordinatore del Comitato scientifico di Sos Villaggi dei bambini, organizzazione che promuove e sviluppa da oltre 70 anni iniziative volte al benessere e al supporto psicosociale di bambini e ragazzi privi di cure familiari o a rischio di perderle. Nel giorno in cui si celebra la Giornata mondiale della salute mentale, Sos Villaggi dei bambini fa sapere in una nota diffusa oggi che “molte persone preferiscono soffrire in silenzio piuttosto che cercare aiuto” e che “i disagi mentali si sono acuiti a seguito delle restrizioni imposte dal Covid-19 e a causa del protrarsi della guerra, le cui ricadute psicologiche stanno colpendo soprattutto i più giovani”. Una fotografia realizzata da Bva Doxa sottolinea infatti come la fascia di popolazione tra i 14 e i 24 anni (38%) si descriva come la più incline allo sviluppo dei disturbi mentali. Per questa ragione Sos Villaggi dei bambini, ha deciso di lanciare un appello per dare vita a un’azione collettiva che promuova i temi della salute mentale a livello globale, richiamando l’attenzione di tutte le autorità competenti. “Per porre fine alla discriminazione e alla stigmatizzazione delle condizioni di salute mentale è necessario il coinvolgimento di tutti i contesti: le istituzioni, le comunità e il Terzo settore, coinvolgendo in prima battuta le persone che ne soffrono”, spiega Caroppo. “Siamo pronti a collaborare – aggiunge – con istituzioni e associazioni affinché si attui una concreta azione di sensibilizzazione e promozione di tutti gli strumenti e gli interventi adeguati a garantire benessere mentale diffuso. Riteniamo, infine, che le risorse economiche impegnate per la salute mentale debbano essere aumentate almeno di un 3% oltre l’attuale e troppo ristretto 2%”.

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