Repubblica Dominicana: concluso incontro di pastorale nazionale, “creare cultura di trasparenza e onestà”

Al fine di rispondere alle sfide fondamentali della Chiesa e della società, la Conferenza episcopale della Repubblica dominicana (Ced), attraverso il suo Istituto nazionale di pastorale (Inp), ha tenuto il 40° Incontro di pastorale nazionale, durante il quale il popolo dominicano è stato invitato a testimoniare l’onestà nella vita personale, familiare, sociale e politica.
L’episcopato, in un messaggio presentato da mons. Santiago Rodríguez, vescovo di San Pedro de Macorís e presidente dell’Inp, e da mons. José Grullón, vescovo emerito di San Juan de la Maguana, ha sottolineato che la corruzione “che vediamo nella società ha molto a che fare con la mancanza di un’educazione, nei bambini, giovani e adulti, che dia priorità valore dell’onestà”. L’invito dei vescovi è quello di “creare una cultura di trasparenza, facendo dell’onestà il nostro vessillo nei centri educativi e nella vita politica al servizio del bene comune”.
In occasione del 40° anniversario dell’Incontro pastorale nazionale, i vescovi hanno anche ricordato gli sforzi che la Chiesa ha compiuto nella trasformazione dei dominicani «che si sono mostrati solidali di fronte alle calamità, hanno sostenuto la vita dal concepimento alla morte», e si sono posti al servizio «soprattutto dei più deboli. Promuovendo, inoltre, una migliore qualità della vita, una buona educazione, l’unità come popolo, i processi democratici, le nostre istituzioni e promuovere la ricerca del bene comune”.
All’incontro hanno partecipato i Vescovi della Ced e 250 agenti pastorali delle 12 diocesi del Paese, tra cui sacerdoti, diaconi, consacrati e laici, che hanno valutato l’azione pastorale dell’anno in corso, hanno programmato i lavori per il 2023, assumendo come punto centrale la promozione del valore dell’onestà. Nel saluto di benvenuto, mons. Freddy Bretón, arcivescovo di Santiago de los Caballeros e presidente della Ced, ha sottolineato l’importanza di programmare azioni pastorali a partire dalla realtà storica del Paese: “Potremmo fare un servizio non solo come Chiesa ma anche impatto sulla società mettendo in luce quelle realtà di onestà che sono al suo interno”.

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