Diocesi: mons. Palletti (La Spezia), “don Mignani è incorso in una sospensione, non in una scomunica o dimissione dallo stato clericale”

“Richiamare l’agire di un presbitero alla fedeltà dell’insegnamento del Magistero non è solo legittimo, ma anche doveroso, sia nei confronti del sacerdote che verso i fedeli. Peraltro, la sospensione (dalla celebrazione pubblica dei sacramenti e sacramentali e dalla predicazione, ndr.) in cui è incorso non è né una scomunica, né una dimissione dallo stato clericale”. È quanto scrive il vescovo di La Spezia, mons. Luigi Ernesto Palletti, in una lettera, diffusa dalla diocesi ligure, nella quale torna sulla vicenda della sospensione del sacerdote, don Giulio Mignani, decisa a causa delle sue “esternazioni pubbliche non conformi all’insegnamento del Magistero”. Esternazioni che hanno riguardato temi teologici, unioni di persone dello stesso sesso, rapporto fra le varie spiritualità e religioni, libri sacri e la verità, fine vita, eutanasia e più recentemente, l’aborto. “Nell’attuale situazione – spiega il presule – gli viene chiesto di vivere questo tempo di silenzio in preghiera e riflessione. D’altronde don Giulio è ben consapevole e responsabile dei suoi atti e di ciò che ne consegue. Ci vorrà tempo, ma il dialogo e il cammino rimangono aperti. Con ciò non viene certamente messa in discussione la necessità della vicinanza, dell’ascolto, del rispetto e dell’accoglienza di ciascuno. Però non si tratta di mettere a confronto delle opinioni o dei modi di vedere, ma di procedere in un cammino di rinnovamento pastorale, nella concretezza della vita delle persone, nelle loro sofferenze, nelle loro fatiche, perché possa risplendervi la luce del Vangelo”. A tal proposito, conclude mons. Palletti, “la Parola di Dio, la Tradizione e il Magistero della Chiesa sono elementi fondamentali e inseparabili sui quali i fedeli devono fondare la loro vita, e i pastori anche il loro ministero”.

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