Papa Francesco: a Agenzia Entrate, “trasparenza nella gestione del denaro” favorisce il pagamento delle tasse

(Foto Vatican Media/SIR)

“Il fisco è spesso percepito in modo negativo se non si capisce dove e come viene speso il denaro pubblico. Si rischia di alimentare il sospetto e il malumore”. Lo ha denunciato il Papa, che nella parte finale del discorso alla delegazione dell’Agenzia delle Entrate ha raccomandato la pratica della trasparenza: “Il denaro trasparente, è questo il fine”. “Chi gestisce il patrimonio di tutti ha la grave responsabilità di non arricchirsi”, il monito di Francesco, che ha citato quanto scriveva don Primo Mazzolari , nel 1948, ai politici cattolici eletti in Parlamento: “Molto sarà perdonato a chi, non avendo potuto provvedere a tutti i disagi degli altri, si sarà guardato dal provvedere ai propri. Ridurre lo star male del prossimo non è sempre possibile: non prelevare per noi sulla miseria, è sempre possibile. È il primo dovere, la prima testimonianza cristiana. Di fronte a una tribolazione comune, le mani nette paiono una magra presentazione: ma i poveri non la pensano così. I poveri misurano da essa, non la nostra onestà, ma la nostra solidarietà, che è poi la misura del nostro amore”. “La trasparenza nella gestione del denaro, che proviene dai sacrifici di molti lavoratori e lavoratrici, rivela la libertà d’animo e forma le persone a essere più motivati nel pagare le tasse – la tesi del Papa – soprattutto se la raccolta fiscale contribuisce a superare le disuguaglianze, a fare investimenti perché ci sia più lavoro, a garantire una buona sanità e l’istruzione per tutti, a creare infrastrutture che facilitino la vita sociale e l’economia”.

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